Un Ciclismo sempre più esigente per i corridori e che ha bisogno di una ventata di freschezza. È il quadro che ha tracciato Filippo Pozzato in una lunga intervista concessa a Cyclingnews, in cui l’ex campione ha parlato più di attualità e progetti futuri che dei suoi quasi vent’anni da ciclista professionista. Il vincitore della Sanremo 2006 sta lavorando ad un nuovo progetto molto ambizioso, che comprende la rinascita del glorioso Giro del Veneto e la creazione di una corsa gravel, su strade sterrate, riservata ai campioni del ciclismo professionistico.

Pozzato: ‘Vorrei la Veneto Classic nel World Tour’

Filippo Pozzato è tornato nel mondo del ciclismo nelle vesti di organizzatore di corse. L’ex campione è stato tra gli artefici del Campionato Italiano dello scorso anno, vinto da Giacomo Nizzolo, ed ora con la sua società PP Sport Event sta preparando una serie di eventi racchiusi in un weekend, dal 13 al 17 ottobre, sulle strade del suo Veneto.

L’appuntamento più importante è la nuova versione del Giro del Veneto, corsa tra le gloriose del ciclismo italiano ma che non si disputa più dall’ormai lontano 2012. La corsa sarà denominata Veneto Classic e si proporrà con obiettivi ambiziosi e come parte di un format innovativo, che racchiude anche una corsa gravel per i professionisti e una granfondo per gli amatori.

“Chi viene in Italia forse conosce la Toscana, forse non conosce tutto il Veneto, che secondo me è uno dei posti migliori per andare in bicicletta. Vogliamo creare una classica per mettere in mostra la regione” ha dichiarato Pozzato a Cyclingnews, parlando delle altre manifestazioni che comporranno una sorta di festival del ciclismo. “Ci siamo detti: perché non fare una corsa gravel per i professionisti? Nessuno l’ha mai fatto prima. E poi abbiamo pensato ad una granfondo per i cicloamatori il giorno prima della Veneto Classic, come fanno al Giro delle Fiandre” ha continuato l’ex campione vicentino, confessando di puntare molto in alto per la sua creatura. “Vorrei portare la Veneto Classic nel World Tour, l’Uci di solito non concede questo status nei primi tre anni, ma ci stiamo lavorando” ha dichiarato Pozzato.

‘C’è massima attenzione su tutto’

Dall’alto della sua esperienza ventennale nel ciclismo professionistico, attraverso generazioni di corridori e cambi di approccio e metodologie da parte delle squadre, Pozzato ha offerto una visione molto interessante sulla realtà e le difficoltà con cui si trovano a correre oggi i ciclisti. Secondo l’ex campione, l’uscita di scena prematura di alcuni corridori di primo piano, come Fabio Aru, e i periodi di rigetto di altri, su tutti Tom Dumoulin, hanno un’origine nelle continue pressioni a cui sono sottoposti, non solo durante le gare ma soprattutto in fase di preparazione.

”I corridori non si fermano perché sono stanchi fisicamente, ma perché si stanno disintegrando mentalmente.

C’è massima attenzione su tutto: prestazione, allenamento, alimentazione” ha analizzato Pozzato, aggiungendo che “non possiamo permetterci di consumare le persone così. Tutto vogliono ottenere il massimo da ogni corridore, ma poi li mettono da parte per prenderne un altro. Dobbiamo salvaguardarli di più creando un approccio più divertente e spensierato” ha commentato Filippo Pozzato.