Nell’ultima occasione disponibile per gli sprinter in questa Vuelta España, Fabio Jakobsen ha ribadito una volta di più di essere l’uomo più veloce della corsa. Il corridore olandese della Deceuninck - Quick Step è venuto a capo con apparente facilità di un finale molto confuso. Jakobsen ha rimontato Jordi Meeus, emergente sprinter belga della Bora, per centrare la tripletta di vittorie in questa Vuelta España e rinsaldare in modo definitivo la sua maglia verde. Purtroppo la corsa è stata segnata anche da una caduta avvenuta nelle fasi iniziali.

A farne le spese è stato anche Giulio Ciccone, che è stato costretto al ritiro.

Vuelta, subito una caduta

La sedicesima tappa della Vuelta España dava un’ultima occasione agli sprinter prima delle frazioni di montagna, che nella giornata del 1° settembre decideranno le sorti della classifica finale. Il percorso da Laredo a Santa Cruz de Bezana proponeva diversi saliscendi, ma un solo Gpm di terza categoria.

La corsa è iniziata purtroppo con una brutta caduta che ha coinvolto molti corridori.

Tra questi anche Giulio Ciccone, che ha provato a ripartire, ma è stato costretto ad abbandonare la Vuelta España dopo qualche chilometro. Stesso destino è toccato a Sep Vanmarcke, anche lui ritirato in seguito a questo incidente.

La tappa è poi continuata a forte andatura con una fuga portata da Jetse Bol, Stan Dewulf, Quinn Simmons, Mikel Bizkarra, Harm Vanhoucke e Dimitri Claeys.

Le squadre dei velocisti più attesi hanno condotto l’inseguimento del gruppo, tenendo sempre la fuga sotto controllo.

Jakobsen sfreccia, ora le montagne

La UAE Emirates ha poi dato un’accelerata al gruppo nella parte più impegnativa del percorso, cercando di fiaccare la resistenza degli sprinter puri e di favorire così un velocista più completo come Matteo Trentin.

Fabio Jakobsen è rimasto staccato in questa fase, ma è poi riuscito a rientrare grazie all’aiuto dei compagni, anche perché la UAE non è riuscita a dare grande continuità alla sua azione.

La fuga si è definitivamente esaurita a cinque chilometri dall’arrivo, quando è stato raggiunto Dewulf, unico attaccante superstite. Il finale è stato particolarmente convulso, con le squadre dei velocisti che si sono mescolate, senza che nessuno riuscisse a prendere decisamente in mano la situazione e mettere il gruppo in fila. Il favorito numero uno, Fabio Jakobsen, è riuscito comunque a destreggiarsi ottimamente e presentarsi sul rettilineo finale dietro al solo Jordi Meeus, giovane sprinter della Bora. Negli ultimi 200 metri Jakobsen è uscito facilmente dalla scia del belga superandolo a doppia velocità per andare a vincere con largo margine.

Meeus ha difeso la seconda piazza, con Trentin al terzo posto davanti a Matthews e Dainese.

La classifica generale non è cambiata. Odd Christian Eiking continua nel suo sogno in maglia rossa. Il norvegese ha ancora 54’’ su Martin e 1’36’’ su Roglič, ma la tappa del 1° settembre ai Laghi di Covadonga promette di dare una misura più chiara alle ambizioni dei primi due, portati alla ribalta da una fuga a sorpresa.