I Los Angeles Lakers escono sconfitti dalla prima partita della stagione Nba contro i Golden State Warriors di Curry, che nonostante le pessime percentuali al tiro, trascina i suoi con una tripla doppia da 21 punti, 10 rimbalzi e 10 assist, cosa che non gli accadeva dal 2016.

Ai padroni di casa non bastano i 34 punti del Re e i 33 dì Anthony Davis, unici due a salvarsi in casa gialloviola.

Il primo tempo

C’era grande curiosità nel vedere l’esordio stagionale dei nuovi Los Angeles Lakers, specialmente dopo una campagna acquisti molto affascinante, visto l’arrivo nella città degli angeli di giocatori del calibro di Russell Westbrook e il ritorno di Rajon Rondo e Dwight Howard. Le amichevoli pre stagionali sono state ampiamente deludenti, visto che i losangelini non ne hanno vinta neanche una della sei partite disputate.

I Golden state Warriors, invece, ne hanno vinte quattro e persa solo una.

I primi due quarti si giocano sempre sul punto a punto, con i campioni 2020 che quando tentano di scappare - comunque mai andati oltre i 10 punti di vantaggio - vengono sempre ripresi dalla squadra di San Francisco.

Nella squadra allenata da Steve Kerr tutti sono protagonisti, tutti vengono coinvolti nell’azione d’attacco, con un giro palla che ricorda molto quello della squadra capace di vincere tre titoli tra il 2015 e il 2019.

Curry tira male, ma viene aiutato da tutti i compagni, specialmente da Draymond Green - un muro in difesa - e da Jordan Poole, autore di 20 punti.

Lebron e compagni sono avanti solo perché hanno un maggior talento individuale, tutto quello che si era visto nelle amichevoli pre-stagionali continua a vedersi anche in questa prima partita ufficiale.

Russell Westbrook è ancora completamente avulso dal gioco, così come la coppia di lunghi DeAndre Jordan - Dwight Howard, che contro una squadra che usa un quintetto piccolo vanno in netta difficoltà in fase difensiva.

Nonostante questo, i Lakers terminano la prima frazione avanti 59-53.

Il secondo tempo

A inizio terzo quarto la musica non cambia nella squadra allenata da Frank Vogel, mentre negli ospiti si, con i canestri che cominciano a entrare e con un sorpasso che arriva intorno alle metà del periodo con una tripla di Poole.

Tutti direbbero che è Curry il giocatore salito in cattedra per trascinare la squadra, o al massimo Draymond Green essendo un leader storico di questa squadra. E invece no, o meglio non del tutto.

Perché è vero che l’mvp 2015 comincia a rendersi pericoloso anche in penetrazione, ma la vera scossa la portano quelli in uscita dalla panchina, specialmente Nemanja Bjelica.

Il giocatore serbo, infatti, fa la differenza soprattutto con i suoi assist e la sua visione di gioco glaciale, tipica di tutti i giocatori serbi (vedi Nikola Jokic).

A fine terzo quarto il match è ancora in equilibrio, 85-83, con i Lakers tenuti in piedi solo dalle accelerazioni di James - che è già in grande forma - e i punti sotto canestro di Davis. Westbrook inizia l’ultimo periodo con soli sei punti a referto.

Ed è proprio in questa ultimo quarto che i ragazzi di Kerr piazzano la zampata decisiva. Gli uomini di Vogel invece sono spenti e lo stesso tecnico ex Indiana Pacers non riesce a ricambiare l’inerzia della gara.

La panchina dei padroni di casa continua a far male, mentre gli ospiti creano il vantaggio con curry seduto. Bjelica e Poole segnano punti pesanti, a cui si aggiungono anche quelli di Andrew Wiggins.

A 4 minuti dalla fine gli ex campioni tentano di scappare con sul 114-104, ma vengono ripresi da due triple di Avery Bradley, tagliato qualche giorno fa proprio dai GSW e preso da LAL.

Ma nonostante questi due canestri Golden State non si abbatte e riesce a portare a casa la prima vittoria stagionale, punteggio finale 114-121.

Commenti

I vittoriosi dimostrano di poter competere ad alti livelli. Il giro palla in attacco è una cosa che fa luccicare gli occhi, Iguodala e Green in difesa sono insuperabili e Davis deve sgomitare tantissimo. Continuando su questa strada i Warriors possono non solo tornare ai playoff a due anni di distanza dall’ultima volta, ma anche tornare a competere per il titolo.

È giusto ricordare che a questa squadra manca Klay Thompson, giocatore fenomenale che anche se sarà solo al 60% del suo potenziale è pericolosissimo per chiunque.

Negli sconfitti l’unica cosa da salvare è l’intesa James-Davis.

I due combinano per 67 punti totali, più della metà del totale della squadra.

Westbrook e Carmelo Anthony devono ancora inserirsi nei meccanismi, mentre Jordan e Howard vanno in netta difficoltà contro squadre che hanno dei lunghi dinamici e non statici. Male tutta la fase difensiva. Con tutto quel potenziale, comunque, pare quasi impossibile pensare che la squadra non trovi la giusta "chimica" nelle prossime settimane.