Rinaldo Nocentini è stato uno dei campioni più longevi del Ciclismo italiano. Toscano, classe '77, Nocentini era passato professionista alla Mapei nel 1999, uno dei tanti giovani talenti cresciuti e lanciati dalla squadra del patron Squinzi. Passando poi a Fassa Bortolo, Formaggi Pinzolo, Acqua e Sapone, AG2R e Sporting Clube de Portugal, l'ex campione ha prolungato la sua attività fino al termine della stagione 2019, disputando le ultime corse poco prima di compiere i 42 anni.

Da allora Nocentini è uscito dall'ambiente del ciclismo, ma in un'intervista rilasciata a BlaBlaBike, il podcast di Tuttobiciweb, ha espresso il desiderio di tornare in quello che è stato per tanti anni il suo mondo.

Nocentini: 'Io non guardavo i watt, adesso il ciclismo è anche questo'

L'ex corridore toscano ha raccontato che in realtà, al termine della carriera da professionista, sarebbe rimasto volentieri a lavorare nel ciclismo con un nuovo progetto, ma che è stato bloccato dall'emergenza sanitaria: "Sinceramente mi piacerebbe molto tornare nel ciclismo. Quando ho smesso di correre avevo un progetto molto bello, poi il Covid me lo ha fatto perdere".

"Avevo in mente di fare una fisioterapia - riabilitazione con dentro qualcosa anche per il ciclismo. Ero vicino a concludere il tutto, poi è arrivato il Covid e ho lasciato perdere", ha continuato l'ex corridore della Mapei, che però vorrebbe riprendere in mano questo progetto che lo riporterebbe a contatto con l'ambiente delle corse.

Rinaldo Nocentini ha raccontato che per ora è impegnato ad aiutare la moglie Manola nella sua scuola di danza, un'attività che finalmente gli consente di stare vicino alla famiglia dopo i vent'anni da professionista passati in giro per il mondo: "Faccio un po' di lezione con lei su stretching e queste cose".

Nocentini ha parlato dei grandi cambiamenti che ha vissuto il ciclismo nel lungo periodo della sua carriera, dagli esordi alla Mapei alle ultime corse in una piccola squadra portoghese, e ha ammesso di aver avuto delle difficoltà ad adattarsi all'avvento della tecnologia: "Per me era una cosa fuori dal normale controllare i watt prima di una salita, quando sapevo che in quella giornata potevo anche stare davanti.

Non l'ho mai voluto fare, ma adesso il ciclismo è questo".

L'avventura in giallo al Tour 2009

Nocentini ha poi ricordato il momento di maggior gloria della sua lunga carriera, l'esperienza in maglia gialla al Tour de France 2009. L'ex corridore toscano riuscì a inserirsi in una fuga partita da lontano nella tappa che arrivava ad Andorra, la prima giornata di montagna di quel Tour. Cancellara, che indossava la maglia gialla fin dalla partenza di Montecarlo, non inseguì quella fuga, non essendo adatto a quel percorso pirenaico, e l'attacco andò a buon fine. Nocentini arrivò quarto nella tappa e il vantaggio acquisito gli permise di indossare la maglia gialla, poi difesa fino alla tappa di Verbier, quando Contador si issò in testa alla classifica.

"Ho preso questa fuga di dieci - dodici uomini. Ero quello più vicino in classifica a Cancellara, ero a tre minuti, ma durante la corsa ero concentrato solo sulla vittoria di tappa. Siamo arrivati ad avere più di undici minuti, poi la Astana di Contador e Armstrong ha fatto un forcing veramente forte e ci ha riportato a cinque. Negli ultimi chilometri mi sono concentrato solo sulla maglia gialla e sono riuscito a prenderla", ha raccontato Nocentini, ricordando un episodio particolare di quell'avventura in giallo.

Dopo una settimana di difesa del simbolo del primato, il corridore toscano sembrava pronto a passare la maglia nella tappa di Besançon, segnata da una fuga da lontano in cui si era inserito Hincapie.

"Il ds aveva chiesto di smettere di tirare, io avevo detto che andava bene, anche perché il giorno dopo c'era l'arrivo a Verbier dove l'ho persa, ma i miei compagni hanno deciso di provare a difendere la maglia e si sono messi ancora davanti al gruppo", ha ricordato Nocentini. Il corridore della AG2R riuscì a mantenere la maglia per appena cinque secondi: "Mi ha fatto piacere quel gesto dei compagni".