A vent’anni di distanza, l’incidente che vide come protagonisti Joseba Beloki e Lance Armstrong nella tappa di Gap del Tour de France 2003 resta uno degli episodi più famosi della storia del ciclismo. Il 14 luglio del 2023 saranno 20 anni dallo storico momento della tappa di Gap. L'incidente fu così duro che nel 2015 Beloki spiegò a Volata Mag come non avesse ancora "Trovato il coraggio di tornarci".
Così come riferì a Mundo Deportivo nel 2022 di essere ricordato come "quello che è caduto".
Ciclismo, l'incidente della tappa di Gap
Armstrong era nel pieno del suo periodo di dominio al Tour, poi cancellato dalle successive inchieste che hanno svelato il ricorso a prodotti dopanti, ma in quell’anno la sua supremazia non pareva così inattaccabile. Oltre a un ritrovato Jan Ullrich, in quel Tour 2003 anche lo spagnolo Joseba Beloki sembrava infatti in grado di impensierirlo.
Il corridore della ONCE era arrivato sul podio nelle tre precedenti edizioni del Tour de France, ma a grande distanza da Armstrong e senza mai rappresentare una minaccia per il texano.
Nel 2003, invece, Joseba Beloki aveva tenuto il passo di Armstrong sull’Alpe d’Huez, e dopo le prime otto tappe era ancora ad appena 40’’ di ritardo in classifica.
All’indomani dell’arrivo sull’Alpe, il Tour proponeva un’insidiosa tappa con arrivo a Gap, attraverso le mitiche salite del Lautaret, dell’Izoard e la Cote de la Rochette in vista del traguardo. Dopo aver superato quest’ultima difficoltà, Joseba Beloki forzò l’andatura nella successiva discesa per cercare di mettere in difficoltà Armstrong, ma perse il controllo della bicicletta e cadde rovinosamente.
Armstrong, che lo seguiva, ebbe la lucidità e la prontezza di schivarlo, uscendo di strada e passando tra i campi per riprendere il gruppo un tornante più in basso.
L’immagine dell’escursione fuori strada della maglia gialla fece il giro del mondo, mentre il povero Beloki finì il suo Tour con varie fratture che non gli permisero più di tornare a correre ad alti livelli.
Beloki: 'Non ho mai trovato il coraggio di tornarci'
Nel 2015 Beloki ha confessato di non essersi ancora scrollato di dosso la paura dell’incidente. “Non ho ancora avuto il coraggio di tornare a La Rochette e vedere la curva dove è finita la mia carriera”, ha raccontato l’ex campione basco.
Beloki aveva grandi aspettative in quel Tour de France, ed era determinato a mettere alle corde Armstrong. “Venivamo da due giorni insoliti, c’erano stati tanti attacchi ad Armstrong come mai prima di allora.
Mentalmente ero arrivato al Tour in modo diverso rispetto agli altri anni. Avevo già tre podi, volevo la vittoria ed avevo iniziato quella tappa con questo proposito”, ha ricordato Beloki.
Proprio per questo, il corridore della ONCE prese dei rischi scendendo verso Gap. “L'asfalto non era molto buono. Due curve prima avevo già rischiato, sono entrato in curva per primo, ma troppo veloce per come era l'asfalto. Ho toccato il freno e ho perso il controllo della bici. È successo e basta. Ho provato a rimediare e sono volato via", ha raccontato Joseba Beloki.
'Ho pensato al peggio'
L’ex corridore ricorda soprattutto il terrore per le possibili conseguenze dell’incidente. “Ho sentito l'esplosione del tubolare, la voce di José Azevedo...
Ricordo il volto di Haimar Zubeldia. Il mio primo pensiero è stato di alzarmi, riprendere la bici e andare avanti. Ma quando ho provato, mi sono reso conto che non potevo separare le gambe. Non potevo muovermi. Mi sono spaventato, ho sentito un dolore terribile sulla schiena e il fianco. Volevo allargare le gambe per alzarmi, ma non riuscivo a separarle. Non potevo girarmi. Ero davvero spaventato. Il dolore stava aumentando e non riuscivo a muovere le gambe. Avevo una gamba contro l'altra e non riuscivo a girarle. Ho pensato al peggio”, ha ricordato Beloki con l’emozione ancora ben viva.
Comunque, nonostante le fratture al femore, al polso e al gomito, Joseba Beloki scampò a conseguenze tragiche.
L’ex corridore tornò in bicicletta nella stagione successiva, partecipò ancora al Tour de France nel 2005, ma senza più riuscire ad essere competitivo. Nel 2006, dopo una serie di prestazioni anonime e ritiri, il basco decise di chiudere la sua carriera nel Ciclismo professionistico a 33 anni. Ancora oggi, nell’immaginario collettivo degli appassionati di ciclismo, Beloki è ricordato come l’uomo della caduta che costrinse Armstrong ad andare per campi. “Quando la gente mi ferma per strada, a volte c’è il tipico nonno o padre che è con il bambino e dice: vedi, questo è quello della caduta”, ha concluso Beloki.
NOTA DI CORREZIONE: Questo articolo è stato modificato in data 13 luglio 2023 perché una precedente versione non riportava la data delle interviste in questione, ovvero quella del 2022 a Mundo Deportivo e quella del 2015 a Volata Mag. Ci scusiamo con i nostri lettori.