Dopo una carriera ventennale, oltre 160 successi nel ciclismo su strada, un Mondiale e il record di vittorie di tappa al Tour tolto a Merckx, Mark Cavendish ha dato l'addio alle corse. L'ultima apparizione del velocista britannico è stata domenica 10 novembre a un criterium organizzato a Singapore dalla società del Tour de France, una corsa non ufficiale che rappresenta uno strumento promozionale. Alla vigilia della gara, Mark Cavendish ha confermato che questa sarebbe stata la sua ultima volta in gruppo, la fine di una carriera che quest'anno gli ha regalato il sigillo del record al Tour.
La corsa si è poi conclusa con la vittoria in volata di Cavendish, un successo platonico e sostanzialmente concordato a tavolino, come quasi sempre accade in questo tipo di eventi. Tra tanti attestati di stima, l'ex Campione del Mondo ha dovuto incassare anche una pesante critica dal giornalista olandese Thijs Zonneveld, che ha bollato questa uscita di scena come una farsa: "Ha venduto il suo addio al Ciclismo"..
'Un'ultima vittoria in una corsa finta'
Nel suo ultimo pezzo su Het Laatste Nieuws, l'ex corridore e giornalista Thijs Zonneveld ha criticato apertamente Cavendish e questo suo ultimo giorno da corridore. "Mark Cavendish, il più forte velocista della storia, ha detto addio al ciclismo nello scorso fine settimana.
Per farlo ha scelto... aspettate... fatemi controllare... il Prudential criterium di Singapore" ha commentato sarcasticamente Zonneveld. "Non importa quanto lui e gli altri corridori hanno provato a farlo sembrare epico, iconico e storico, non ha funzionato", ha continuato il giornalista olandese.
"Anche nell'intervista successiva, nella quale cercava di sembrare emozionato, si aveva la sensazione di assistere a una scena costruita in modo amatoriale", ha aggiunto Zonneveld, che afferma di sapere bene come queste gare non abbiano niente di veramente agonistico ma siano semplicemente delle esibizioni.
"Sul podio vengono mandati i corridori più importanti, gli altri fanno da contorno", ha scritto il giornalista.
Zonneveld ritiene che un campione come Cavendish avrebbe dovuto dare il suo addio al ciclismo in un contesto ben più prestigioso, come quello del Tour de France. In realtà, il Tour resterà l'ultima vera corsa della carriera del britannico, essendo il Criterium di Singapore una prova non ufficiale, ma Zonneveld ha ritenuto comunque inopportuno questo finale.
"Certo, sarebbe stato meglio salutarlo la sera della sua 35° vittoria al Tour de France. Lì, sul posto, lo avremmo ricordato tutti per sempre. Oppure alla fine del Tour, ma anche in una corsa gravel nella sua città natale. Invece, così, ha venduto il suo addio alle corse. Un'ultima vittoria in una corsa finta dall'altra parte del mondo", ha commentato Zonneveld.
Ciclismo, la carriera di Cavendish
Classe '85, originario dell'Isola di Man, Mark Cavendish è uno dei più grandi velocisti della storia del ciclismo. Ha debuttato nel 2007 con la T-Mobile, ha chiuso nel 2024 con la Astana. Nella sua carriera quasi ventennale ha vinto 165 corse nel ciclismo su strada, riuscendo a correre ad alti livelli anche su pista.
Il punto più alto della sua carriera sono probabilmente le 35 vittorie di tappa al Tour de France, un traguardo sognato fin dai primi anni di carriera e raggiunto nello scorso luglio quando ha superato così il vecchio primato che condivideva con Eddy Merckx.
Ha firmato anche 17 tappe al Giro d'Italia e tre alla Vuelta Espana, riuscendo però anche a imporsi su traguardi non propriamente da sprinter puri, come il Mondiale e la Milano Sanremo. Su pista è stato tre volte Campione del Mondo nell'americana e argento alle Olimpiadi di Rio 2016 nell'omnium.