Due anni dopo l'addio al ciclismo, vissuto in un'intensa giornata al Giro di Lombardia dell'ottobre 2022, Vincenzo Nibali è tornato eccezionalmente a vestire i panni del corridore. L'ex campione messinese è stato invitato a partecipare ad un criterium, una sorta di gara esibizione a scopo promozionale, organizzato dalla Società del Tour de France a Singapore. La corsa, che vuole portare il Ciclismo a scoprire nuovi orizzonti in un progetto di globalizzazione, ha visto al via una trentina di campioni, da Cavendish a Froome, Roglic e Girmay. Nibali si è mescolato ai suoi ex colleghi e poi ha partecipato ad alcuni eventi e incontri con la stampa.
In un'intervista con il giornale spagnolo AS, l'ex campione ha raccontato i suoi propositi di ritorno alla mountain bike e parlato dell'evoluzione continua che sta vivendo il ciclismo professionistico. "Il livello è altissimo, così come le medie orarie. Ora i giovani hanno tutto e a 18 anni sono pronti a fare il salto" ha commentato Vincenzo Nibali.
Nibali: 'Vorrei tornare alla mountain bike'
Nonostante gli impegni non manchino nella sua nuova vita, Nibali ha raccontato di avere una mentalità più rilassata e di poter passare molto tempo con la famiglia. "Quando dovevamo essere in gara la concentrazione era sempre al 100%" ha dichiarato Nibali, che non ha rimpianti o nostalgia. "Ho avuto una carriera lunga e l'ho terminata in un buon momento" ha aggiunto l'ex campione, che ha in mente di partecipare ad alcune gare di mountain bike in futuro, così come aveva fatto nel suo primo anno da ex corridore professionista.
"Quest'anno ho avuto poco tempo, ma nel 2025 vorrei tornare, soprattutto in mountain bike perchè è una cosa adrenalinica. Però devo perdere un po' di peso" ha dichiarato Nibali.
'Prima servivano due o tre anni per progredire'
Il vincitore del Tour 2014 ha poi parlato del dominio incontrastato di Pogacar nell'ultima stagione del ciclismo pro.
Nibali ha sottolineato come l'infortunio capitato ad aprile a Vingegaard si sia rivelato difficile da assorbire per il campione danese, soprattutto in questo ciclismo attuale in cui si corre sempre a tutta e che richiede di essere sempre al 100%.
"Pogacar è stato fantastico, il più grande quest'anno. Il suo più forte avversario, Vingegaard, ha avuto un incidente due mesi prima del Tour.
Ha avuto un rapido recupero, ma non è facile tornare ai livelli richiesti dal Tour" ha commentato Nibali, che da qui ha preso lo spunto per una riflessione sui cambiamenti che si stanno vivendo nel ciclismo.
"Il livello oggi è altissimo, così come le medie orarie. L'approccio e la mentalità sono cambiati. Adesso i corridori più giovani hanno tutto: preparatori atletici, nutrizionisti. A 18 anni fanno il salto, mentre prima avevi bisogno di due o tre anni per progredire" ha commentato Nibali a proposito dell'arrivo di corridori sempre più giovani nel ciclismo World Tour.