Matteo Berrettini si appresta ad affrontare il torneo Masters 1000 di Toronto, dove al primo turno incrocerà il francese Barrère, attualmente numero 59 delle classifiche mondiali. Il tennista romano, in un'intervista al Corriere della Sera, ha parlato del particolare momento della sua carriera, dove i problemi fisici hanno finito per condizionare la stagione 2023. Dopo aver raggiunto gli ottavi di finale a Wimbledon, perdendo contro il fenomeno Alcaraz, Berrettini conta di poter giocare bene sui campi in cemento americani e di ben figurare ai prossimi US Open.

Berrettini rivela: 'Ho un solo amico nel mondo del tennis, Lorenzo Sonego'

Matteo Berrettini ha confessato che l'unico collega con il quale riesce ad avere un rapporto che supera il campo è Lorenzo Sonego. Quando il tennista piemontese lo ha battuto nettamente a Stoccarda, era sinceramente dispiaciuto per avergli inflitto quella cocente sconfitta. Quando poi Berrettini si è preso la rivincita a Wimbledon, lo ha abbracciato. Segno di una sensibilità rara, non solo nel mondo del Tennis.

"Il tennis ti insegna a perdere", ha dichiarato il finalista del 2021 a Wimbledon. "The Hammer" ha spiegato di essere stato così vicino al titolo che ancora rivede il film di quella partita per cercare di capire dove avrebbe potuto fare meglio.

Nonostante la sconfitta, Berrettini si è detto fiero di aver potuto condividere con l'Italia intera qualcosa di cui essere orgogliosi.

'La testa chiede, ma il corpo poi ne risente'

Il tennista romano, in merito ai suoi continui problemi fisici, crede di aver chiesto troppo al suo fisico: se da una parte la testa si illude di stare bene, dall'altra parte il corpo rischia di risentirne ed ecco il prezzo che ha dovuto pagare. Il fatto è che l'indole combattiva di Berrettini non gli permette di accettare quei momenti di deficit, dal punto di vista fisico, che esistono per tutti. Ai guai fisici, poi, si sono aggiunti anche quelli psicologici, anche perché i social non sono stati teneri con lui.

'Quando sono stato fermo, mi sono sentito a disagio, spaesato'

"Per fortuna sono circondato da persone che mi vogliono bene, non mi sono mai sentito solo", ha dichiarato Berrettini, che comunque ha ammesso di essersi sentito a disagio, spaesato, anche perché gli sembrava ingiusto che i tifosi fossero improvvisamente spariti oppure si fossero trasformati in "hater" oppure in giudici inflessibili. È mancata la solidarietà e Berrettini si è detto ferito per non essere riuscito a trovare questa sensibilità. Berrettini, però, ha dichiarato di sentirsi bene adesso e di aver ritrovato il sorriso quando entra in campo poi è anche vero che la condizione riesci a trovarla solamente giocando: tuttavia 'ma se giochi troppo rischi'.

Matteo Berrettini si appresta ad affrontare il torneo di Toronto, con la voglia di voltare pagina e di dimenticare il periodo buio che ha attraversato. In caso di vittoria al primo turno, troverebbe Jannik Sinner per un derby tutto italiano.