Cambia padrona, ma resta sempre nei Paesi Bassi la maglia di Campionessa d'Europa di ciclismo su strada. La prova in linea che ha assegnato il titolo continentale si è svolta sul percorso di Drenthe, disegnato attorno alla collinetta artificiale del Vamberg. Le padrone di casa si sono presentate al via nel ruolo delle grandi favorite ed hanno tenuto fede al pronostico, ma con una tattica più aperta e aggressiva del previsto.

Anzichè proteggere le possibilità in volata della campionessa uscente Lorena Wiebes, le olandesi hanno tentato più volte di sganciare una delle loro atlete all'attacco, riuscendo nell'intento con Mischa Bredewold. La 23enne della SD Worx se ne è andata ad una decina di chilometri dall'arrivo, e ben protetta dalle compagne non è più stata raggiunta. La Wiebes ha completato il trionfo orange concludendo seconda davanti all'iridata Kopecky, mentre le azzurre hanno ottenuto il quinto posto con Silvia Persico, al termine di una corsa condizionata dall'uscita di scena di Elisa Balsamo a causa di una caduta.

Ciclismo, caos al via della corsa femminile

Al penultimo giorno del programma, gli Europei di Ciclismo di Drenthe hanno proposto la gara in linea elite femminile. La corsa è iniziata con venti minuti di ritardo a causa di un errore di percorso nel tratto neutralizzato prima del via ufficiale al chilometro zero. Le atlete sono state costrette a stare ferme per un po' in mezzo alla strada, prima che la carovana si potesse ricomporre per dare davvero il via alla corsa.

Il tracciato ha proposto i passaggi sul Vamberg, una collinetta artificiale con uno strappo in pavè in prossimità dell'arrivo, e per il resto un circuito piuttosto scorrevole ma con l'insidia del forte vento. La situazione si è animata verso metà corsa, quando Soraya Paladin si è inserita in tentativo portato da Eric e Chabbey.

I Paesi Bassi sono stati costretti a schierarsi in testa al gruppo per compromettere la situazione, dopo che il vantaggio era arrivato a sfiorare il minuto. Wiebes e compagne sono riuscite ad annullate il tentativo, ma hanno poi cambiato strategia, diventando più aggressive e non correndo unicamente per lo sprint della campionessa in carica.

Doppietta olandese, bronzo all'iridata Kopecky

Le orange hanno tentato più volte di lanciare all'attacco Markus, Bredewold e Mackaij, con le azzurre Cecchini e Persico sempre pronte a seguire ogni tentativo. La situazione è rimasta molto fluida, senza nessuna vera fuga, finchè al penultimo passaggio dal Vamberg Marlen Reusser è partita all'attacco seguita da una brillante Elisa Balsamo. L'azione ha determinato una decisa selezione, costringendo Demi Vollering a tirare a fondo per annullare questo pericoloso tentativo.

Una prima parte del gruppo si è ricompattata al suono della campana, ma subito dopo la Balsamo è scivolata in una curva a destra in discesa, perdendo così l'opportunità di correre per il podio.

Le olandesi hanno continuato la loro strategia d'attacco, riuscendo infine a far sganciare Mischa Bredewold ad una decina di chilometri dall'arrivo. LA 23enne della Sd Work ha trovato una reazione incerta del gruppo inseguitore, che è andato a scatti permettendo alla battistrada di guadagnare una trentina di secondi, anche grazie all'azione in copertura della Vollering.

Bredewold è così arrivata allo strappo finale con una situazione rassicurante ed è andata a vincere. Dietro si è accesa la lotta per altre medaglie.

Norsgaard ha provato ad anticipare tutte, ma si è piantata sulla salita, con Kopecky, rimasta sempre nascosta, che ha lanciato il suo sprint lungo. Lorena Wiebes ha però reagito andando a scavalcarla per confezionare la doppietta delle padrone di casa. Kopecky si è presa il bronzo davanti a Pfeiffer Georgi e Silvia Persico, prima delle azzurre.