I Mondiali di ciclismo di Zurigo hanno reso una fotografia impietosa sullo stato del movimento azzurro. La prova in linea dei professionisti che ieri, domenica 29 settembre, ha fatto calare il sipario sulla rassegna iridata, ha visto l'Italia uscire dal vivo della corsa già a più di cinquanta chilometri dall'arrivo. Alla fine, il migliore degli azzurri è stato Giulio Ciccone, finito al 25° posto con oltre sei minuti di distacco, mentre l'atteso Tiberi non si è mai visto e tra gli altri, solo Cattaneo e Bagioli sono almeno riusciti ad entrare in qualche inquadratura.
Questo risultato è il peggiore per il Ciclismo italiano ai Mondiali dall'edizione del 1950, un dato che basta a testimoniare le difficoltà di questi ultimi anni. Il tecnico azzurro Daniele Bennati non ha nascosto la delusione per una prova a dir poco deficitaria. "Mi aspettavo una corsa più dignitosa" ha commentato Bennati.
Bennati: 'Sulla prestazione c'è poco da dire"
L'Italia non partiva certo tra le favorite nella corsa in linea dei professionisti ai Mondiali di ciclismo di Zurigo. La stagione degli azzurri è stata quanto mai deficitaria, se non per le volate di Milan e le cronometro di Ganna, corridori totalmente inadatti al duro percorso elvetico.
Il CT Bennati contava però di vedere una squadra combattiva, pronta ad essere protagonista ed onorare al meglio una maglia tra le più prestigiose della storia del ciclismo mondiale.
Invece, a Zurigo, gli azzurri hanno faticato anche a ritagliarsi un ruolo da comparsa. Cattaneo si è inserito in una fuga partita a 130 km dall'arrivo e poi evaporata velocemente dopo l'attacco di Pogacar. Tra tutti gli altri, si sono visti brevemente solo Bagioli, che ha azzardato di seguire Pogacar per poi esplodere e ritirarsi, e Ciccone, che ha fatto un paio di scatti nel gruppo inseguitore per poi finire nelle retrovie e concludere 25°.
Nel suo bilancio di fine Mondiale, il Ct Bennati ha parlato con toni da fallimento.
"Mi aspettavo di più, pur senza spaccare il mondo. Mi aspettavo una corsa più dignitosa", ha commentato il tecnico toscano. Come ai recenti Europei, Bennati ha parlato di corridori che non seguono le sue direttive. "Non avevo consigliato a nessuno di andare dietro a Pogacar, che è di un altro pianeta", ha dichiarato il Ct azzurro riferendosi chiaramente a Bagioli, uno dei nostri corridori più attesi che ha bruciato ogni sua possibilità per inseguire vanamente il fenomeno sloveno.
"Volevo che fossimo protagonisti al di là del risultato, purtroppo sulla prestazione c'è poco da dire" ha ammesso laconicamente Bennati.
'Vediamo se ci sono le condizioni per continuare'
Questa anonima prestazione ai Mondiali di ciclismo di Zurigo potrebbe anche segnare la fine dell'avventura di Daniele Bennati alla guida dell'ammiraglia azzurra.
Il tecnico aretino ha iniziato il suo periodo da Ct nel 2022, ed ha guidato la nazionale a tre edizioni dei Mondiali, tre degli Europei e una Olimpiade, senza vincere nessuna medaglia. Nel prossimo mese di gennaio la Federciclismo rinnoverà le sue cariche e dai risultati delle elezioni partirà il progetto tecnico del nuovo quadriennio con vista sulle Olimpiadi di Los Angeles 2028.
Sul suo futuro, Bennati ha detto solo: "Se mi piacerebbe continuare? Vediamo se ci sono le condizioni".