Gli Europei di ciclismo che si sono conclusi oggi ad Hasselt, in Belgio, con la prova in linea elite, hanno lasciato una grossa delusione al clan azzurro. Dopo anni di prove anonime e aspettative non da grande squadra, l'Italia partiva con i favori del pronostico in questa rassegna continentale grazie a un percorso favorevole ai velocisti e alla leadership di Jonathan Milan. Gli azzurri del CT Bennati hanno lavorato con generosità, riuscendo a disinnescare gli attacchi di Pedersen e Van der Poel nella fase centrale della corsa, quella più difficile, ma nel finale sono stati travolti dalle altre squadre.

Milan non ha trovato spazio per fare la sua volata, e la vittoria è così andata a tim Merlier. Il belga è venuto a capo di un finale caotico, nonostante un problema meccanico e il maggior aiuto dato dai compagni a Jasper Philipsen, l'altro sprinter della nazionale. "Mi era saltata la catena a 300 metri dall'arrivo" ha raccontato il neo Campione d'Europa.

Merlier: 'Due cadute e un salto di catena, ma ora sono qui'

Tim Merlier ha vinto il suo Europeo di Ciclismo con una strategia semplice ed efficace: rimanere al coperto, in mezzo al gruppo, per tutta la corsa, e trovarsi nel posto giusto al momento giusto per lanciare il proprio sprint.

La corsa si preannunciava molto favorevole alla volata e il Belgio ha costruito il suo gruppo con due sprinter, Merlier e Philipsen, dando ad entrambi la possibilità di giocarsi autonomamente le proprie carte nel finale.

La scelta ha dato un buon esito, i due capitani del Belgio non si sono ostacolati, ed hanno dato alla nazionale del Ct Vanthourenhout una doppia chance di vittoria.

Nelle prime parole del dopo corsa, Tim Merlier ha detto di aver trovato fiducia durante la corsa. "Più andava avanti la gara, più iniziavo a credere nella vittoria" ha raccontato il vincitore.

"Nelle prime due ore le cose non erano andate proprio bene, poi ho cominciato a crederci" ha aggiunto il belga, che ha rischiato di veder svanire tutte le sue possibilità per un inconveniente meccanico al momento di lanciare lo sprint.

"A 300 metri dall'arrivo mi è saltata la catena, ho pensato che fosse finita. Per fortuna è tornata subito su, e poi ho trovato uno spazio per lanciarmi al momento giusto", ha raccontato Merlier. "Dopo due titoli belgi, questa vittoria significa molto per me. L'Europeo era il mio grande obiettivo quest'anno, ho lavorato duramente, sono caduto due volte nell'ultimo periodo. Ma ho continuato a crederci e ora sono qui", ha dichiarato Tim Merlier.

Pedersen e Van der Poel all'attacco, ma l'arrivo allo sprint è inevitabile

La corsa si è accesa a 90 km dall'arrivo, nei passaggi sul circuito del Limburgo, la parte un po' più tecnica del percorso. Nei due brevi tratti di pavè del circuito, Mathieu Van der Poel ha dato il via alla battaglia, seguito da Mikkel Bjerg e Matteo Trentin.

Lanciandosi all'inseguimento a tutta velocità, il gruppo si è spezzato e una ventina di corridori sono rientrati sui battistrada. Tra questi anche Mads Pedersen, Kasper Asgreen, Alexander Kristoff e due azzurri, Mirco Maestri e Jacopo Mosca. I battistrada non hanno però trovato una buona collaborazione, e dopo diversi scatti, con un Pedersen molto aggressivo, sono stati raggiunti dal gruppo.

Nell'ultimo giro del circuito del Limburgo è stato il campione uscente Christophe Laporte a dare il via ad un'azione in cui sono stati pronti ad inserirsi anche i solito Pedersen e Van der Poel. Belgio e soprattutto Italia sono così stati costretti a spendere diversi uomini in testa al gruppo, ma a 25 km dall'arrivo sono riusciti ad annullare la fuga.

Il finale di corsa, nel circuito pianeggiante e velocissimo attorno ad Hasselt, ha visto gli azzurri prendere le redini del gruppo, ridotto ad una cinquantina di corridori. La Danimarca ha provato a lanciare ancora Asgreeen e Kragh Andersen, ma il percorso molto semplice e la rincorsa orchestrata dall'Italia non ha concesso spazio.

La nazionale del CT Bennati ha speso molte energie in questa fase della corsa un po' interlocutoria e nel finale non è più riuscita ad organizzare il treno nel modo migliore per pilotare Jonathan Milan. Ballerini e Consonni si sono portati davanti all'ultimo chilometro, ma sono stati poi rimontati da diversi avversari. Il Belgio ha diviso i suoi sprinter, Merlier e Philipsen, ognuno per sé.

Philipsen ha sprintato sulla sinistra, mentre Merlier è uscito sulla destra ben lanciato e con ottimo tempismo. Il corridore della Soudal è andato a vincere, resistendo al tentativo di rimonta di Olav Kooj, che ha chiuso secondo davanti alla sorpresa estone Mikhels, con Philipsen solo quarto e Milan tredicesimo.