Sono al vaglio gli emendamenti alla Legge di stabilità 2013 alla ricerca di un possibile accordo tra le diverse parti politiche del governo Letta. Tra questi spunta la proposta di abolire l'Irpef per i redditi complessivi annui inferiori a 12 mila euro.

La proposta è contenuta in due distinti emendamenti alla Legge di stabilità 2013, uno della senatrice Anna Cinzia Bonfrisco Pd, e uno del senatore Gianfranco Sangalli del Pdl, e fa sperare che l'accordo tra le diverse parti politiche possa diventare realtà. Tuttavia non mancano le critiche di chi come il sottosegretario Stefano Fassina frena, sottolineando la necessità di trovare prima di tutto le coperture per realizzare una simile proposta.

Estensione della no tax area ovvero niente Irpef per i redditi fino a 12 mila euro 

La proposta dei senatori Bonfrisco e Sangalli, mira a ridefinire il taglio del cuneo fiscale attraverso l'estensione della no tax area ovvero dell'esenzione Irpef, sicuramente è una tutela per i redditi più bassi ma traballa sotto il profilo delle coperture.

Attualmente l'Irpef non viene pagata per i redditi inferiori agli 8 mila euro annui, nel caso di pensionati il limite è di 7,5 mila euro. Tenuto conto che per i redditi fino a 15 mila euro annui l'aliquota Irpef è del 23%, se la proposta di emendamento alla Legge di stabilità 2013 andasse in porto si estenderebbe la no tax area da 8 mila a 12 mila euro.

L'effetto dell'estensione della no tax area, è un aumento in busta paga per i lavoratori che hanno uno stipendio medio di 15 mila euro annui uguale a 920 euro annui ovvero 75 euro mensili, che sono sicuramente di più dei 172 euro annui ovvero 13 euro mensili ipotizzati dalla attuale Legge di stabilità del governo Letta.