La Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha detto di no alla legge italiana che riguarda il pagamento maggiorato delle tasse sulle vincite ottenute con il gioco d'azzardo in stati diversi dall'Italia. Il provvedimento sarebbe restrittivo nei confronti della libera circolazione del mercato, dal momento che le vincite ottenute in Italia sono già tassate alla fonte pechè i tributi sono stati pagati dai gestori delle case da gioco. La sentenza è stata emessa il 22 ottobre, partendo dal caso di due cittadini italiani multati per non aver dichiarato alcune vincite fatte all'estero. Il provvedimento restrittivo era stato preso per evitare di introdurre in Italia denaro di dubbia provenienza e impedire la fuga di capitali all'estero, tuttavia i giudici europei l'hanno bocciato in pieno, sentenziando che solamente gravi motivi di sanità o di pubblica sicurezza potrebbero motivarlo.

La restrizione non è giustificabile con il tentativo di impedire il riciclaggio di denaro sporco o di frenare la dipendenza dal gioco d'azzardo, pertanto la tassazione delle vincite all'estero e non in Italia avrebbe carattere discriminatorio e ostacolerebbe la libera circolazione dei giocatori negli altri stati membri dell'Unione Europea. Le norme dell'Agenzia delle Entrate italiana sarebbero in aperto contrasto con la legge europea della libera circolazione di beni e servizi: questa norma è inaccettabile per la Corte di Giustizia Europea, che ha diffidato l'Italia dal proseguire con la doppia tassazione.

La libera prestazione dei servizi deve essere estesa in eguale misura a tutti gli stati membri dell'Unione Europea. Oltretutto questo provvedimento italiano getta un'ombra sugli altri stati, dal momento che tra le principali motivazioni dell'applicazione della legge c'è quella della lotta al riciclaggio di denaro: presumere che all'estero vi sia denaro sporco è anche discriminatorio. La sentenza farà felici tutti quei giocatori professionisti che sono sempre stati frenati dal partecipare a tornei all'estero proprio per evitare di pagare due volte le imposte su eventuali vincite.