Sul bollo auto non pagato, da parte dei residenti nella Regione Piemonte nel periodo dal 2010 al 2013, è ufficialmente scattato il piano di recupero. In accordo con quanto reso noto dall'Amministrazione regionale, anche a seguito delle vicende che hanno riguardato la precedente società concessionaria per la riscossione, mancano infatti all'appello la bellezza di 180 milioni di euro.
Sono somme che, nel periodo dal 2010 al 2013, sono relative al bollo auto non pagato che ora saranno recuperati attraverso l'invio di oltre 750 mila avvisi bonari. L'avviso bonario altro non è che il classico invito a pagare ma anche l'anticamera dell'avvio delle procedure di riscossione coattive attraverso Equitalia nel caso in cui il cittadino non sanerà la propria posizione. In accordo con quanto reso noto dal Presidente della Regione e dal vicepresidente e assessore alle Finanze, il recupero da bollo auto non pagato rappresenta chiaramente un'azione di equità nei confronti di chi è in regola ma anche una misura che potrà permettere in futuro di evitare aumenti di tasse.
E' vero che dopo gli avvisi bonari, se il bollo auto continuerà a non essere stato pagato, scatteranno le procedure di recupero coattivo con Equitalia, ma Aldo Reschigna, il vicepresidente e assessore alle Finanze, e Sergio Chiamparino, il Presidente della Regione, hanno fatto presente congiuntamente come per i cittadini che sono davvero in difficoltà i pagamenti potranno essere effettuati a rate.
Su un totale di oltre 750 mila avvisi di accertamento bonario, la Regione Piemonte prevede di conseguire nell'immediato pagamenti per una quota pari ad almeno il 40%. Trattasi quindi di risorse stimate pari a circa 80 milioni di euro che l'Amministrazione regionale andrà ad utilizzare per coprire in parte il disavanzo della gestione 2013. In parallelo agli avvisi bonari, su somme pari ad oltre 171 milioni di euro, proseguirà la riscossione coattiva su 738 mila mancati pagamenti con previsioni di recupero pari a 55 milioni di euro.