Per la comunicazione annuale dati Iva siamo arrivati in zona Cesarini in quanto la scadenza, relativamente all'anno di imposta 2015, è vicinissima. L'ultimo giorno utile è infatti quello di lunedì prossimo, 29 febbraio del 2016, con l'anno bisestile che peraltro concede un giorno in più ai contribuenti, rispetto alla scadenza classica del 28/2, in accordo con quanto riporta FiscoOggi, il Quotidiano telematico dell'Agenzia delle Entrate.
All'adempimento entro lunedì prossimo, con alcune eccezioni riportate nelle istruzioni a corredo del modello di comunicazione, sono chiamati i titolari di partita Iva che sono tenuti a presentare la dichiarazione annuale. La comunicazione annuale dei dati sull'imposta sul valore aggiunto, da trasmettere per via esclusivamente telematica attraverso i canali online messi a disposizione dalle Entrate, deve essere peraltro effettuata anche se nel 2015 il titolare di partita Iva non ha registrato operazioni imponibili oppure non ha effettuato liquidazioni periodiche. L'invio della comunicazione annuale dei dati sull'imposta sul valore aggiunto può essere effettuato in proprio, quindi muniti di credenziali per l'accesso ai servizi telematici del Fisco dal sito Internet dell'Agenzia delle Entrate, oppure avvalendosi di un intermediario abilitato che è poi chiamato a consegnare al cliente, entro un termine pari a 30 giorni dalla scadenza, l’originale della comunicazione che è stata trasmessa nonché la copia dell'attestazione di avvenuto ricevimento da parte dell'Agenzia delle Entrate.
Ed il tutto fermo restando che sono esonerati dalla presentazione della comunicazione quei contribuenti che, sempre entro il mese di febbraio, presentano in forma autonoma la dichiarazione annuale Iva sganciata quindi dal modello Unico.
In caso di invio della comunicazione con dati che sono inesatti oppure incompleti, oppure in caso di omissione della comunicazione stessa, a carico del titolare di partita Iva obbligato all'adempimento scattano le sanzioni amministrative che variano da un minimo di 250 ad un massimo di 2 mila euro.