Il Portogallo era un paese fortunato, il più esposto al sole di tutta Europa. Era, perché dal prossimo anno tutti i proprietari di una abitazione, a tutti quanti indiscriminatamente verrà aumentata la tassa municipale sull'immobile. E fin qui sembrerebbe un normale incremento percentuale su una abnorme imposta patrimoniale. Ma la nuova base catastale include, tra i vari parametri, la folle idea di una sovrattassa sulle case esposte al sole.

Per intenderci, sarebbe paragonabile ad incrementare l'Imu a quei proprietari siciliani in base al numero di giorni di sole goduti all'anno. Certamente l'indignazione generale per quanto ha deliberato e approvato il Parlamento è tanta, e tutte le associazioni in difesa dei consumatori sono sul piede di guerra.

Un principio non del tutto chiaro

Nella nuova legge catastale varata dal governo socialista di Antonio Costa si legge: “Per l'immobile situato in una particolare localizzazione e dotato di varie funzionalità, tra cui una certa qualità ambientale, aumenta il valore catastale e di conseguenza la corrispondente imposta immobiliare”.

In poche parole, le comodità strutturali e l'abbellimento decorativo si pagano. Dal 2017 però, si dovrà sborsare una aliquota maggiorata del 20 per cento se lo stesso sfortunato immobile gode di un'ottima esposizione al sole.

Quel che rimane ancora da chiarire è con quale principio matematico si tireranno le somme per stabilire l'ammontare della tassa dovuta. Solo un calcolo è certo, quello dell'erario. Il quale ha già preventivato un introito annuo di oltre un miliardo di euro.

Tutti sul piede di guerra

Il generalizzare non piace proprio a nessuno, e tanto meno se una nuova imposizione colpisce indistintamente, e non proporzionalmente, tutti i proprietari. Sia essa su una casa da 50mila euro che da 1 milione.

Così, le associazioni dei proprietari e degli immobiliaristi hanno già intrapreso l'ardua battaglia per fare abolire la legge, magari raccogliendo le firme necessarie per indire un Referendum, qualora la Costituzione portoghese lo consentisse.