La famigerata tassa dei rifiuti cambia il nome ma non il vizio. Una volta si trattava della Tarsu, poi Tia, e ancora Tares, ma sempre “bidoni” sono. E agli italiani, a seconda della spazzatura prodotta, costa un occhio della testa. Dai modesti 160 euro l'anno che comuni come Novara o Ascoli Piceno fanno pagare ai propri cittadini fino agli esagerati 400 e rotti di Reggio Calabria e Napoli.

Insomma, una vera e propria stangata per le famiglie italiane. Tassa che fortunatamente è possibile rateizzare; quindi oltre alla soluzione unica con scadenza al 16 giugno 2017.

Oppure 4 rate uguali che la maggioranza dei comuni italiani stabiliscono per il 31 marzo, 30 giugno, 31 luglio e 30 settembre. Tuttavia, esiste anche la possibilità di chiedere una riduzione o addirittura l'esenzione totale della tassazione. Vediamo come funzionano.

Riduzione della Tari

La Tari si paga in base ai metri quadrati di locali abitabili o aree scoperte che possano generare rifiuti. La tassa è divisa in due voci: una quota fissa e una variabile.

Ed è proprio la quota variabile che può essere ridotta qualora il soggetto passivo ricicli i rifiuti prodotti, sia componendo “compact” che attraverso i punti accumulati per il conferimento alle isole ecologiche. Ma anche se l'isola è lontana da casa, per l'interruzione del servizio, se l'abitazione è occupata da una sola persona (uomini maggiori di 65 anni e donne oltre i 60), se si tratta di una casa vacanze, di un luogo di culto, o di famiglie disagiate.

Esenzione totale della tassa rifiuti

Il cittadino che possiede una seconda casa disabitata, o se questa non può essere utilizzata in nessun modo è possibile richiedere l'esenzione totale della Tari. Attenzione, nei casi appena descritti non debbono esistere collegamenti fognari, idrici né tantomeno elettrici.

E ancora, se occupate da un nucleo famigliare completamente assistito dall'amministrazione comunale, o possedenti delle sole pensioni minime. Quindi con un reddito complessivo che non superi la fascia di esenzione.

In entrambi i casi, sia la riduzione che l'esenzione, previa la compilazione dell'apposito modulo, possono essere richiesti presso gli uffici comunali competenti.