Abbiamo già analizzato la riforma che ha previsto l’incorporazione di Equitalia nell’Agenzia delle Entrate che, dal prossimo 1° luglio, diverrà Agenzia delle Entrate-Riscossione. Questo è quanto previsto dal D.L. 22 ottobre 2016, n. 193 entrato in vigore in pari data. Ma le novità sono ben più preoccupanti se si considerano i nuovi poteri attribuiti al nuovo Ente che consentono di abbreviare e semplificare la procedura per pignorare i conti correnti.
Vediamo di seguito i dettagli.
Nuovi poteri per l’Agenzia delle Entrate-Riscossione
Il D.L. n. 193/2016 ha previsto che a partire dal prossimo 1° luglio il nuovo organismo Agenzia delle Entrate-Riscossione sarà dotato di maggiori poteri rispetto a quelli che aveva in precedenza Equitalia: potrà eseguire indagini più dettagliate, avvalendosi delle banche dati presso gli enti creditori. L’Agenzia potrà utilizzare le informazioni provenienti ad esempio dall’INPS, al fine di accertare la sussistenza di crediti di lavoro e di arrivare al pignoramento dello stipendio o di altri compensi.
Il nuovo pignoramento
La vera e più importante novità consiste nella possibilità di procedere al pignoramento del conto corrente senza la previa necessaria autorizzazione del giudice: nessuna sentenza sarà necessaria, ma una semplice richiesta di pagamento inoltrata al debitore via raccomandata a/r. Anche in conseguenza di una cartella di pagamento già notificata sarà seguita la medesima procedura (art. 72-bis del D.P.R.602/1973): nessuna citazione in giudizio del terzo (l’istituto bancario), la cartella viene considerata alla stregua di un atto di precetto e pertanto legittima l’Agente a pignorare il conto dopo sessanta giorni dalla notifica. L'Agenzia di Riscossione dopo aver notificato il pignoramento all'istituto di credito procederà ad un nuovo sollecito di pagamento al contribuente, laddove nemmeno questo secondo invito sortisca effetto allora dopo (ulteriori) 60 giorni sarà richiesto alla banca l'accredito diretto delle somme pignorate.
Il debitore ha ovviamente la possibilità di prevenire e quindi evitare il pignoramento innanzitutto verificando la sua posizione debitoria presso gli sportelli (attuali) di Equitalia, chiedendo la copia dell'estratto di ruolo e soprattutto delle relazioni di notifica delle cartelle relative, oppure fare richiesta direttamente agli Enti impositori. Sembra proprio che stavolta il Governo abbia deciso di adottare il pugno di ferro per recuperare somme che evidentemente non riesce a recuperare (o risparmiare) altrove.
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