Tra le novità che potrebbero vedere la luce con la nuova legge di Bilancio 2018 e il collegato Decreto Fiscale ce n'è una che potrebbe far fare un sospiro di sollievo a molti. Infatti, in sintesi, il Governo vorrebbe abbreviare i tempi a disposizione dell'Agenzia delle Entrate per effettuare gli accertamenti nei confronti delle dichiarazioni dei redditi dei contribuenti.
Il Fisco avrebbe a disposizione ben 2 anni di meno per poter portare a termine le verifiche nei confronti del contribuente, ma solo se questi consente la tracciabilità di tutti i suoi pagamenti o transazioni superiori ai 500 euro.
La riduzione dei termini ipotizzata
Una disposizione questa che, in effetti, stride alquanto con l'indirizzo fin qui perseguito di lotta all'utilizzo del contante e, soprattutto, all'evasione fiscale. Ma che, certamente, verrà ben accolta da tutti quei professionisti, lavoratori autonomi e commercianti che, a fronte di una tracciabilità dei pagamenti sopra i 500 euro vedranno ridursi il tempo a disposizione dell'Erario a 3 anni, in caso avessero presentato la dichiarazione dei redditi.
È, se per qualche motivo non l'avessero presentata, ma avessero comunque aderito alla tracciabilità, l'Agenzia delle Entrate avrebbe a disposizione, per accorgersene, non i canonici 7 anni, bensì solo, si fa per dire, 5 anni.
Le altre agevolazioni previste
Ma questa non rappresenta l'unica novità per tutti coloro che consentiranno la tracciabilità dei pagamenti sopra i 500 euro. Infatti, la bozza della legge di Bilancio prevede che chi opta per la trasmissione telematica al Fisco di tutte le fatture, sia quelle emesse che quelle ricevute, è esonerato completamente dagli adempimenti relativi al famigerato spesometro, che tante polemiche ha suscitato ultimamente. Inoltre, non devono essere comunicati neanche i dati inerenti le transazioni con paesi inseriti nella Black list del Ministero dell'Economia e delle finanze.
In più rimane in vigore la precedente riduzione dei termini di accertamento di un anno, che dovrebbe, quindi, aggiungersi a quella che deve vedere la luce in questa fase.
Considerando il regolare e costante calo dei controlli certificato dal Ministero anche a causa di evidenti carenze di organico da parte degli ispettori dell'Agenzia delle Entrate, i quali in maggioranza hanno dovuto verificare le richieste di voluntary disclosure è forte la sensazione di trovarsi di fronte a, per così dire, un autogoal dell'amministrazione finanziaria nei confronti della lotta all'evasione fiscale. Staremo a vedere quali riscontri ci saranno.