Il Decreto Fiscale 2020, collegato alla Legge di Bilancio, tra i suoi 60 articoli contiene diverse sorprese per i contribuenti italiani. Certamente una di queste è presente all'interno del corposo Capo V rubricato "Ulteriori disposizioni per esigenze indifferibili". Questa sezione del Decreto Fiscale 2020 contiene ben 21 articoli, dall'articolo 40 al 60, che affrontano gli argomenti più disparati.
Ma quello che qui interessa è il terzultimo, l'articolo 58, denominato in maniera un poco criptica "Quota versamenti in acconto".
Cosa prevede l'articolo 58
Secondo il testo del Decreto Fiscale 2020, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n° 252 del 26 ottobre 2019 Serie Generale, l'articolo in questione prevede che a decorrere dall'entrata in vigore del Decreto Fiscale 2020, quindi dallo scorso 27 ottobre, i contribuenti indicati all'articolo 12- quinquies, commi 3 e 4, del Decreto Legge 30 aprile 2019 n° 34, convertito nella Legge 28 giugno 2019 n° 58, dovranno effettuare i versamenti in acconto relativi ad Irpef, Ires, Irap, in due rate di uguale importo e pari al 50% dell'imposta dovuta.
L'articolo 58, precisa comunque, che è fatto salvo quanto sia stato versato precedentemente per l'esercizio in corso in qualità di prima rata. Se tale eventualità si fosse verificata si procederà, continua il testo dell'articolo 58, alla ri-determinazione dell'acconto dovuto in caso di versamento unico.
Le conseguenze sui contribuenti
Come sanno i molti professionisti che in questi mesi si sono trovati a gestire il difficile rapporto con gli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale, i contribuenti richiamati dall'articolo 12 - quinquies, commi 3 e 4, del Decreto Legge 30 aprile 2019 n° 34 sono proprio coloro a cui si applicano gli ISA. Questi, secondo la nuova disposizione contenuta nell'articolo 58 del Decreto Fiscale 2020 avranno la possibilità di versare le imposte in due rate di pari importo e corrispondenti al 50%.
Tutti gli altri contribuenti, e sono la maggioranza, saranno ancora obbligati ad effettuare un versamento in acconto del 60%, soprattutto per quanto riguarda l'Irpef. E questo perché tutti quei soggetti che non esercitano attività d'impresa si troveranno a pagare il secondo acconto Irpef, in scadenza il prossimo 30 novembre, versando il saldo del 100%. Si ricorda che il 30 novembre è un sabato di conseguenza il pagamento slitta al 2 dicembre 2019. Di fatto viene creato un trattamento differenziato tra contribuenti tenuti a versare le stesse imposte. Infatti, anche chi produce redditi di impresa deve versare l'Irpef. Le nuove percentuali di acconto per i contribuenti ISA, in particolare, andranno in vigore a partire dal primo gennaio 2020. Ma ciò non toglie che si sia creata una certa parzialità.