Tra le novità contenute nella Legge di Bilancio 2021, all'esame della Camera dei Deputati, vi è la compensazione commerciale tra le fatture elettroniche di diversi operatori iva virtuosi. Questi ultimi, infatti, grazie alle potenzialità digitali potranno estinguere automaticamente e reciprocamente i propri rapporti di credito e debito fiscale anche grazie alla piattaforma del Sistema di Interscambio messa a disposizione dalla Pubblica Amministrazione finanziaria.
Compensazione, l'emendamento Baratto 4.0
In effetti tra i diversi emendamenti alla Legge di Bilancio 2021, quello qui in disamina è il n°35.046 a firma dell'Onorevole Massimo Garavaglia in quota Lega. In estrema sintesi, quello che viene denominato come " Baratto 4.0" è, di fatto, una compensazione multilaterale di crediti e debiti commerciali attestati inequivocabilmente da fatture elettroniche da riscuotere. La compensazione verrà attuata direttamente dagli operatori iva interessati, sia imprese che lavoratori autonomi o professionisti, accedendo ad una piattaforma dedicata messa a loro disposizione direttamente dall'Agenzia delle Entrate.
L'unico requisito obbligatorio è che la compensazione di crediti e debiti commerciali avvenga tra operatori Iva virtuosi. In pratica, questi ultimi non solo devono essere in regola con il pagamento delle Tasse ma, soprattutto, nessuna delle parti della compensazione deve essere sottoposta a procedure concorsuali, o deve avere in corso degli accordi di ristrutturazione del debito. Naturalmente, dato che si tratta di una compensazione multilaterale, la norma consente di compensare debiti e crediti commerciali anche di più di due operatori Iva.
In questo modo si crea, di fatto, una sorta di moneta fiscale virtuale che dovrebbe produrre, almeno nelle intenzioni del Legislatore, un effetto virtuoso di sostegno alla liquidità delle imprese, dei professionisti e dei lavoratori autonomi italiani.
In pratica le categorie più colpite dalla crisi economica causa dalla pandemia di Covid-19. C'è da dire che l'adesione alla piattaforma di compensazione digitale è assolutamente volontaria, ma se, come si spera, dovesse iniziare a sortire effetti benefici c'è da credere che molte imprese e liberi professionisti aderiranno.
Legge di Bilancio, prorogato il superbonus
Oltre alla compensazione digitale delle fatture elettroniche tra operatori Iva virtuosi, la Legge di Bilancio 2021 dovrebbe contenere anche la proroga del superbonus 110%. Non solo ma il beneficio fiscale viene esteso ulteriormente fino al prossimo 30 giugno 2022. Anche questo provvedimento come la compensazione tra fatture elettroniche di diversi operatori commerciali nelle intenzioni del Legislatore dovrebbe dare un'ulteriore spinta all'economia italiana.
Anche se la Legge di Bilancio 2021 contiene alcune modifiche rispetto alla versione originale del superbonus che dovrebbero infondere una spinta ulteriore al suo utilizzo
Ad esempio, le spese di ristrutturazione che dovessero essere effettuate nel primo semestre del 2022 saranno detraibili in quattro anni invece che nei canonici cinque anni della prima versione del superbonus. Vengono, poi, incentivati i lavori di miglioramento e ristrutturazione dei condomini. Infatti, la nuova versione del superbonus prevede che nei condomini dove siano stati avviati dei lavori di ristrutturazione e questi, alla data del 30 giugno 2022, siano stati completati almeno per il 60%, si potrà utilizzare la detrazione del 110% anche per le spese collegate a tali lavori e sostenute fino al 31 dicembre 2022.
I condomini che potranno usufruire dell'agevolazione in questi termini sono tutti quelli privati. Mentre per gli immobili in regime di condominio di proprietà dei vari Istittuti Autonomi Case Popolari l'agevolazione del Superbonus sarà utilizzabile fino al 30 giugno 2023, sempre se i lavori di ristrutturazione e miglioramento saranno stati completati al 60% entro il 30 giugno 2022.
Oltre la compensazione, l'Iva agevolata al 10%
Il Legislatore, comunque, non dimentica che il 95 per cento del tessuto produttivo italiano è composto da piccole e medie imprese. E che quasi il 50% del nostro Pil è frutto del settore turistico ed eno-gastronomico. Di conseguenza, oltre a prevedere la compensazione tra debiti e crediti commerciali ai fini Iva, la nuova manovra dovrebbe contenere un ulteriore emendamento che consente di applicare a tutte le tipologie di piatti pronti da asporto o consegnati al domicilio del cliente l'aliquota Iva agevolata al 10%.
Se si considera che l'aliquota Iva applicata fino ad oggi a questi prodotti è quella ordinaria del 22% l'approvazione di questo emendamento dovrebbe essere accolta con favore da tutte le categorie interessate.