Sono stati intercettati dai telescopi di ultima generazione dotati ad un gruppo di ricerca internazionale, di cui fa parte anche l'Italia, e sono partiti da una distanza di ben 8 miliardi di anni luce, quando l'universo aveva poco più della metà dell'età attuale e il sistema solare non esisteva ancora. Sono segnali radio molto rari e provenienti da fonti misteriose dell'universo sconosciuto che riaccendono anche la fantasia e la speranza del "primo contatto".

Pare che i ricercatori non siano ancora in grado di stabilire le cause di queste emissioni radio: dalle prime ipotesi, le possibili sorgenti "potrebbero essere stelle di neutroni o anche buchi neri, oggetti in cui la materia si trova in condizioni estreme.

C'è ancora molto lavoro da fare, però, prima di capire esattamente come si generano" ma, ovviamente, sono solo ipotesi.

Per loro, quindi, sembra non si tratti di segnali inviati da una civiltà extraterrestre come quelli che il Progetto Seti (Search for Extra-Terrestrial Intelligence: Ricerca di Intelligenza Extraterrestre) cerca dal 1974, quando un messaggio in codice di 1.679 bit venne trasmesso verso l'ammasso globulare M13, distante dalla Terra 25.000 anni luce. Il messaggio, conteneva le informazioni di base sul nostro pianeta e sulla razza umana.

In quel periodo, l'emozione fu talmente grande che scrittori e registi si sbizzarrirono con libri e film, alcuni anche molto famosi, come "Contact" con Jodie Foster, tratto dal libro di Carl Sagan, uno dei fondatori del progetto Seti.

Il fatto è che prima o poi, tutti alzano gli occhi al cielo, soprattutto in queste sere d'estate, chiedendosi la stessa cosa ed a noi piace immaginare che quei velocissimi segnali radio siano in realtà una trasmissione di un'altra civiltà, avvenuta "tanto tempo fa 'da' una galassia lontana lontana...".