Il terremoto che, recentemente, ha colpito il centro Italia ha sensibilizzato praticamente tutti. A dimostrarlo lo è principalmente l'enorme mole di donazioni che sta ricevendo la popolazione civile tramite l'SMS solidale, ma c'è un altro indicatore che ci fa capire quanto ci stiamo interessando in questo momento ai terremoti: una app.

Da poco tempo (parliamo di appena qualche giorno), è disponibile negli store dei nostri telefoni "Terremoto", app creata dallo sviluppatore Nico Tranquilli. L'applicazione farebbe un'operazione molto semplice: preleva i dati dell'INGV e avvisa l'utente ogni volta che sono presenti nuove informazioni, il tutto avviene in tempo reale.

Ciò permette anche di fornire agli utenti un'utile mappa sismica che indica i luoghi più a rischio terremoto. Il dato che sicuramente ci fa capire quanta importanza stia avendo in questo momento è la sua posizione nella classifica delle app più scaricate del paese, dato che si mantiene ai primissimi posti. Un risultato che certamente fa riflettere circa l'effetto mediatico che sta portando questa triste tragedia.

Pensate se fosse stato possibile evitare questa ed altre tragedie (ad esempio ciò che successe ad Haiti e in Giappone) causate dai terremoti, pensate a cosa potrebbe succedere se in futuro i nostri telefoni saranno in grado di rilevare i terremoti ed avvisarci tempestivamente. Secondo gli esperti, se questa idea fosse già stata realizzata e resa disponibile ai tempi dei terremoti di Haiti e del Giappone, si sarebbero potute salvare tantissime vittime che, con il dovuto preavviso, si sarebbero potute mettere in salvo.

Ma si tratta di un'idea così lontana dalla sua realizzazione? O i terremoti resteranno una minaccia insormontabile?

Sembra proprio di no. Da inizio anno è infatti disponibile nel Play Store di Android l'app My Shake, realizzata dall'università californiana di Berkley. Il suo funzionamento è molto semplice: una volta che il telefono rileva delle vibrazioni sospette da parte dell'accelerometro, salva la posizione dell'utente e tutti i dati vengono inviati ed analizzati dai computer dell'Università.

Per il momento l'app è in grado di svolgere solamente questa funzione, ma non è detto che in futuro non saràin grado di avvisare direttamente gli utenti: ci metterebbe meno di un secondo e salverebbe tantissime persone.