Uno dei due si chiama Pasternak, ma non ha niente a che vedere con lo scrittore d'altri tempi, tale Boris, autore del celebre romanzo 'Dottor Zivago'. Questo Pasternak di nome fa Ben, ha 17 anni ed è di Sydney, Australia. Nel mare magnum della rete, caso vuole che abbia incontrato Isaiah Turner, 18 anni del Maryland, e dall'incontro è nato un nuovo social. I due adolescenti inquieti e genialoidi con precoce senso degli affari e di come va il mondo, soffrivano entrambi un 'vuoto', sentivano che qualcosa mancava nelle loro vite ed erano sicuri mancasse anche in quelle dei loro coetanei.

Da questo senso di privazione, è nato monkey, che sta per 'scimmia', il primo social creato da teenager, per teenager che vogliano videochattare. Permette di chiacchierare con coetanei sconosciuti per un tempo limitato; se scatta il feeling il tempo si allunga; poi per tenersi in contatto basta collegarsi su Snapchat. L'età media è di 17 anni.

Monkey, scimmia dispettosa che può dare del filo da torcere a 'zio Mark'

Le scimmie sono proverbialmente dispettose e Monkey, app nata per chiacchierare in videochat con sconosciuti incontrati a caso, non vuole solo dare del filo da torcere a quel 'vecchione' di Mark Zuckerberg. L'inventore di Facebook a 32 anni 'suonati' manda avanti da 13 anni una corazzata certo, ma destinata a un'utenza per lo più di adulti.

Poi c'è Snapchat, molto usata dagli adolescenti, ideata da Even Spiegel, neanche trent'anni d'età, ma per gli ideatori di Monkey già attempato. Il nuovo social stando alle dichiarazioni d'intenti di Ben, oltre a fare la sua parte nella piazza virtuale, ambisce a diventare "l'app più importante del mondo".

Ben è un adolescente che vanta già l'invenzione di una precedente app, Floggy, una specie di Ebay per adolescenti che dà la possibilità di vendere oggetti di cui ci si voglia disfare.

Insieme a Isaiah si è trasferito nella Grande Mela per stare dietro al loro progetto e alla neonata società 'Monkey Squad' di cui è Ceo. L'idea del social gli è venuta perché, dice Ben: "Uno dei problemi delle app che girano al momento, è che sono progettate da adulti. Noi invece siamo sia creatori sia utenti. Questo è una sorta di mondo sommerso per i più grandi".

E in effetti, a poche settimane dalla nascita, Monkey ha già avuto un ottimo riscontro. Con oltre 200 mila utenti e circa mezzo milione di chiamate casuali tra i frequentatori, è già nella classifica delle 25 app più scaricate dall'App store, e ha ricevuto i complimenti di un adulto: Tim Cook, capo della Apple.

Pregi e difetti della scimmietta

Ai giovanissimi programmatori non manca intraprendenza e genialità. Ma la loro scimmietta è pur sempre una creatura appena nata, che se primeggia per essere l'unica piattaforma per teenager, ha per il momento ancora limiti se non potenziali pericoli. La videochat basata su incontri casuali, infatti, somiglia molto a Chatroulette, l'app dove dai 18 anni in su si possono incontrare sconosciuti da tutto il mondo.

Il pericolo potrebbe essere di incontrare persone che si iscrivano per fare esibizionismo sessuale o malintenzionati che si spaccino per adolescenti. "Monkey è una comunità pulita", si difendono i ragazzi, ma intanto i due co-founder proprio su Snapchat hanno aperto un profilo per dare assistenza in tempo reale a utenti in caso di violazioni delle regole di comportamento del social, sia col supporto di moderatori umani che di 'machine learning'. Se il social avrà successo, i ragazzi contano di avviare anche una chat testuale con filtri (età, provenienza, sesso, hashtag) per rendere l'incontro tra utenti meno casuale e azzardato.