Il lander o modulo d’atterraggio europeo Schiaparelli non era ben preparato al tentativo di sbarcare sulla superficie del pianeta Marte. Questa è stata la conclusione dell’inchiesta dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea) sul fallimento della missione del 16 ottobre 2016. Ricordiamo che il quella data il lander, progettato e costruito in Italia dalla Thales Alenia Space, si è inaspettatamente schiantato sul suolo di Marte. La relazione mette in evidenza i fallimenti durante il processo di sviluppo e di progettazione e fa diverse raccomandazioni in vista di una nuova missione su Marte prevista per il 2020.

Quella missione richiederà più prove, miglioramenti al software e maggiore supervisione esterna nelle scelte di progettazione. Il modulo Schiaparelli aveva lo scopo di testare la capacità della sonda dell'ESA di entrare, scendere e, infine, atterrare sulla superficie di Marte.

Cause dello schianto

La relazione conferma alcuni dettagli già pubblicati nei risultati preliminari. Ad esempio, durante la discesa - e dopo il lancio del paracadute - un componente chiamato unità di misura inerziale (IMU) ha rilevato accelerazioni di rotazione nella sonda che erano maggiori del previsto. Ciò ha portato i dati IMU a diventare imprecisi. Quando queste informazioni sono state integrate dal software di navigazione e controllo (GNC) a bordo, la sonda ha aggiornato erroneamente i dati relativi alla discesa sul suolo marziano.

La misurazione errata è stata propagata ad altri strumenti di bordo; ad un certo punto il software GNC ha calcolato un'altitudine inesatta (per la sonda). Si pensava che Schiaparelli fosse a pochi metri sopra la superficie di Marte, mentre si trovava a ben a 3-4 km d’altezza. I propulsori di discesa si sono spenti anticipatamente e il modulo si è disintegrato sul suolo marziano alla velocità di circa 150 m/s.

Ma gli autori del rapporto ritengono che il lander avrebbe potuto atterrare in sicurezza malgrado la gestione errata dei dati IMU se altri controlli e dispositivi fossero stati messi in atto. La relazione esclude un errore con l'IMU stessa e suggerisce una serie di altre cause che portarono al fallimento.

Questi includono:

  • Calcolo computerizzato insufficiente delle dinamiche del paracadute
  • Inadeguata gestione dei dati IMU dal software d’orientamento
  • Un approccio inadeguato dai membri della squadra verso la ricerca di guasti
  • Problemi con la gestione dei subappaltatori.

Raccomandazioni per le future missioni

Il gruppo d’inchiesta ha fatto numerose raccomandazioni per assicurare che la nuova missione congiunta Esa e Ruscosmos, l’agenzia spaziale russa, per l’invio di una nuova sonda nel 2020 che abbia successo. Gli autori del rapporto raccomandano una serie d’aggiornamenti necessari al software di bordo, oltre a suggerire miglioramenti al calcolo delle dinamiche del paracadute. Inoltre hanno raccomandato un approccio più rigoroso, compreso un migliore controllo di qualità, durante l'approvvigionamento d’attrezzature da parte dei fornitori.

È fondamentale che il rapporto degli esperti raccomanda inoltre una maggiore supervisione esterna del processo di progettazione per la prossima missione rover da parte d’organizzazioni partner dotate di specifiche competenze. Questi partner suggeriti includono il Jet Propulsion Laboratory (JPL) della Nasa, che ha già supervisionato il successo dell'atterraggio di diverse sonde robotiche su Marte.