Dopo lo scandalo che ha coinvolto il più famoso social network al mondo, sono sorti numerosi interrogativi inerenti la protezione dei nostri dati sul web. Quanto sono al sicuro le nostre informazioni private nel mondo di internet? Negli ultimi giorni, la società di Facebook ha rilasciato alcune dichiarazioni circa l'utilizzo dei nostri dati privati da parte degli altri big del web, come Twitter, Google o Amazon.

L'annuncio

Le dichiarazioni rilasciate dalla società fondata da Mark Zuckerberg circa il trattamento dei nostri dati su internet, non ci fanno sentire molto al sicuro. Il fondatore di Facebook, infatti, ha rivelato come il suo social network non sia l'unico a possedere informazioni private sui propri utenti, e quest'affermazione non è da intendere come un'accusa lanciata nei confronti delle società rivali, ma come una spiegazione dettagliata per chiarire la questione.

Sembra, infatti, che Facebook ed altre piattaforme utilizzino i dati sensibili degli utenti e le relative informazioni personali a fini pubblicitari, ovvero per migliorare le inserzioni di pubblicità in base ai singoli interessi.

Applicazioni come Google, Twitter o Amazon - proprio come il social di Zuckerberg - richiedono l'inserimento di dati personali per registrarsi, inviando informazioni alle aziende ogni qualvolta un utente effettua l'accesso. Lo scandalo che ha coinvolto Facebook, però, ha un aspetto ancor più preoccupante, poiché l'azienda non è stata accusata per il possesso delle nostre informazioni, ma per averle vendute a Cambridge Analytica.

A questo punto, sorge una domanda spontanea: se sono così numerosi i dati posseduti da altre società, cosa potrebbe accadere se anche Amazon, Google o Twitter decidessero di venderli?

Mashable (sito web statunitense) ha pubblicato un articolo, elencando i dati che i vari Google, Amazon o Twitter immagazzinano sugli utenti, e riportando quali potrebbero essere le conseguenze se anche loro decidessero, così come Facebook, di venderli a terzi.

Amazon, ad esempio, possiede tantissime informazioni sugli utenti registrati, al fine di creare inserzioni pubblicitarie più mirate. A chi non è mai successo di cercare un prodotto sul sito di e-commerce e di vedere, poco dopo, la pubblicità di quello stesso articolo su un'altra pagina web?

Dobbiamo quindi cominciare a preoccuparci? Il consiglio è sempre quello di cercare di utilizzare il web con attenzione, e di filtrare le informazioni personali da pubblicare all'interno di un qualsiasi social network.