Le Nazioni Unite annunciarono, nel 1948, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo che alla luce dei nostri giorni non sembra più soddisfare le regole del gioco. L'incremento delle tecnologie di comunicazione ha traghettato la società nel dominio della civiltà globalizzata. Internet ha trasformato il mondo in un piccolo villaggio, dove in una manciata di secondi è possibile scambiare informazioni o condividere contenuti. Quel è il prezzo della connettività globale? Quali sono i pericoli della rete? I fatti di cronaca ci consegnano una lunga sequela di distorsioni di quel sistema che credevamo fosse perfetto.

Lo scandalo che ha travolto Facebook ed il suo padre fondatore non è altro che un sequel della nostra ordinaria quotidianità.

Scandalo Facebook

Facebook e Cambridge Analytica sono stati travolti da accuse gravissime circa la gestione e la tutela di informazioni personali riconducibili alla comunità Facebook USA. In pratica, i dati sensibili di circa 50 milioni di americani sarebbero stati adoperati in modo improprio al fine di influenzare il consenso del pubblico in chiave elettorale. L'accesso ai dati utenti è avvenuto sui server Facebook mediante l'applicazione Kogan. Tuttavia il fondatore di Facebook dichiara che, nonostante fosse stata richiesta la cancellazione dei dati, non immaginava che le informazioni fossero invece trattenute dalla Cambridge Analytica ed adoperati per scopi alternativi.

A questo punto c'è da chiedersi " Siamo realmente liberi? Quali sono le conseguenze dell'uso indiscriminato dei social-network?"

Dati sensibili, Big Data e Geo-Int

Comunemente le persone identificano i dati sensibili con quelle informazioni strettamente personali come abitudini sessuali, stato di salute o capricci inconfessabili.

Tutto ciò non vale su internet. Quando si adoperano i social network la preferenza del gusto di un cono gelato è un dato sensibile ed il suo valore informativo aumenta all'aumentare del campione di analisi, ossia il numero di persone di cui si conosce questa specifica informazione. La sensibilità di un dato dipende dalla finalità di impiego del dato stesso e, soprattutto, dalla consistenza del campione statistico.

L'insieme dei dati forma un corpo di informazioni che comunemente si definisce Big Data. La possibilità di riferire ogni dato ad una posizione geografica trasporta l'analisi in un altro segmento della ricerca che è definito Geo-Int (Intelligence Geografica). La conoscenza precisa del tessuto sociale è il punto di partenza per avviare campagne informative molto efficaci ed in grado di influenzare tendenze, gusti e scelte personali.

Il cinguettio dei social network e la guerra psicologica

Il cinguettio dei social network è la fonte principale di informazione che permette di descrivere una persona nei minimi dettagli senza averla mai conosciuta. Il bacino di utenza dei servizi gratuiti, che in realtà non esistono, è la principale fonte di riferimento.

Quando si sottoscrive un contratto con un social network gratuito nella realtà stiamo pagando il servizio con una moneta molto preziosa che si chiama privacy. Le informazioni, poi, viaggeranno pacificamente sotto forma di tag, post, foto, commenti, like, mi piace e tanto altro ancora. L'utente generico sorvola su un aspetto saliente, ossia che ogni click digitato viene memorizzato ed è un elemento descrittivo della nostra persona. Proviamo ad immaginare l'enorme quantità di dati contenuta sui server di un social network e proviamo a moltiplicare i nostri like quotidiani per milioni di utenti. Tutto ciò costituisce un'istantanea della nostra società che, nelle mani di esperti analisti, diviene il campo di battaglia per una guerra informativa.

Gli effetti di una guerra psicologica sono la falsa rappresentazione della realtà che conduce a scelte personali discutibili.

Cyber-diritti la nuova rivoluzione sociale

Zuckemberg ha annunciato che qualcosa non è andata per il verso giusto e lui stesso è rimasto basito quando ha appreso, dai giornalisti del Guardian, che Kogan aveva condiviso i dati nei server di Cambridge Analytica e che questa non aveva provveduto alla cancellazione. Sulla scorta di ciò lo stesso Zuckemberg ha realizzato un piano di azione a tutela degli utenti al fine di evitare inconvenienti futuri. Per quanto possa sembrare genuino e sincero il pensiero del fondatore di Facebook non ci si può esimere da biasimare la troppa facilità con la quale gli utenti diffondono le informazioni personali sulla rete con il semplice scopo di apparire sul palcoscenico di internet.

La nuova sfida per la libertà personale è la formulazione di un corpo di regole a tutela degli utenti che operano sui social. Tutto ciò non è impossibile, bensì realistico ed attuabile, ma dipende fortemente da quanto amiamo la nostra libertà di scelta.