Come al solito la famosa applicazione di messaggistica istantanea Whatsapp è vittima di quel fenomeno denominato "pishing", ovvero quello secondo cui i criminali del web immettono delle trappole allo scopo di chiedere i dati sensibili degli utenti per truffarli. Stavolta, però, lo stratagemma utilizzato è alquanto singolare, vediamo qual è, come riconoscerlo e i modi per evitarlo.

Un regalo allettante soprattutto per i giovani

La truffa consiste nel farsi rivelare i propri dati sensibili tramite sondaggi fasulli con la promessa di ricevere come premio un paio di scarpe Adidas.

Una sorta di iniziativa in concomitanza con i festeggiamenti per l'ottantesimo anniversario del celebre marchio di scarpe famoso in tutto il mondo. A primo acchito questo messaggio può apparire davvero autentico, ma nasconde in sé una bufala che potrebbe portare a brutte sorprese. Infatti, accorgersi della trappola è ancora più difficile per il semplice fatto che il link potrebbe essere "inviato" da un proprio contatto. Ovvero da una persona di cui l'utente si fida e da cui aprirebbe ogni tipo di link.

Come 'funziona' la trappola

Per poter evitare di cadere in questa bufala e/o truffa, è necessario sapere che lo "schema" per attirare gli utenti è sempre lo stesso utilizzato altre volte, ovvero ci fa apparire questo giorno come quello "fortunato" dell'utente ignaro.

Lo si invita a compilare un breve sondaggio e a sperare che si riceva un paio di scarpe firmate Adidas fra le 5000 paia "in palio". In realtà, è uno stratagemma tutto mirato a ricevere i dati personali degli utenti che hanno compilato il sondaggio che successivamente vengono venduti ad agenzie di pubblicità o a spammer.

Come si fa a riconoscere la trappola

C'è un solo modo per sapere che questa è una bufala, seppure piuttosto scaltra: che l'Adidas non compie 80 anni ma 69, tanto meno si "festeggia" regalando paia di scarpe tramite una applicazione. Inoltre, il link che si invita a cliccare porta ad un reindirizzamento colmo di errori di battitura oppure ortografici dove si richiedono i dati personali come nome, cognome, indirizzo di residenza ed indirizzo e-mail.

I risultati che derivano da questa truffa, una volta andata "a buon fine" per i cyber criminali, sono che l'utente potrebbe trovarsi con un abbonamento costosissimo da cui difficilmente può richiedere la disattivazione e che sempre l'utente in questione può ritrovarsi "sommerso" da e-mail spam senza poter fare qualcosa per non riceverne più.