Negli ultimi giorni si è discusso ampiamente sul presunto "pericolo del pallino nero", chiamato così a causa di un messaggio ricevuto tramite WhatsApp con un pallino nero che invita l'utente a premerci sopra. Qui, come nel resto del mondo, molti si sono allarmati per questa faccenda rivelatasi poi non così dannosa per i telefoni cellulari come si credeva inizialmente. Infatti premendo sull'ormai celeberrimo "pallino nero" alla chat non accadeva niente, se non una breve "interruzione", che si manifesta con una sorta di spegnimento dell'applicazione utilizzata, a causa di un intreccio di codici che poi si risolveva da sola entro brevi secondi senza creare danni.

La vera minaccia: un malware

Ora però subentra qualcosa che a primo acchito sembra davvero molto simile alla questione "pallino nero", ma che in realtà è ben peggiore ed allarmante: stiamo parlando di una nuova "minaccia" che prevede il passaggio di un malware a tutti gli effetti da uno smartphone all'altro. Una situazione decisamente grave per i telefoni cellulari e per altri tipi di dispositivi. Altro non è che un file denominato quasi innocentemente "ZooPark" che però ha un effetto decisamente aggressivo nei confronti dello smartphone che attacca. Vediamo come agisce.

Attacco hacker

ZooPark è un malware, ovvero uno strumento mediante il quale hacker - pirati informatici - e altri malintenzionati sono in grado di "entrare" nello smartphone altrui "spiando" nel vero senso della parola tutte le azioni che vengono effettuate dal proprietario dello smartphone, comprese quelle che eventualmente coinvolgono anche i dati personali, i codici bancari e le password.

Però, alcune delle attività più comuni prese di mira sono senza dubbio le chat di WhatsApp, la famosa applicazione di messaggistica, anche se non è chiaro se anche altre applicazioni di messaggistica istantanea siano nel mirino. I cybercriminali possono visualizzare tutto ciò che vede l'utente senza che questi se ne possa accorgere e rendere la sua riservatezza gravemente compromessa.

Dove è diffuso il malware

Sembra che per adesso la minaccia reale di questo malware si stia diffondendo soprattutto in Medio Oriente, ma non è assolutamente da escludere che possa approdare a breve anche fra gli smartphone europei ed italiani, nonché nel resto del mondo, siccome Whatsapp ormai è una applicazione utilizzata in scala globale.