Tutto il mondo la conosce. Milioni e milioni di utenti la utilizzano sempre più frequentemente, aprendola centinaia di volte al giorno. Messaggi, foto, video, audio, documenti e chi più ne ha più ne metta. Di Whatsapp ormai nessuno può fare più a meno, questo è poco ma sicuro. Ma moltissime persone sono del tutto ignare del sul suo preciso funzionamento, delle sue leggi, dei suoi segreti e dei suoi problemi...

con la giustizia. La app di messaggistica più famosa ed utilizzata al mondo, infatti, è stata punita ancora una volta.

L'Antitrust multa Whatsapp: ecco perchè

L'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha comminato una multa di 50mila euro ai danni dell'azienda Whatsapp. Il motivo della sanzione pecunaria? Violazione degli obblighi informativi previsti dalla legge nei riguardi dei consumatori. Nello specifico, la app di proprietà Facebook non avrebbe ottemperato a quanto ordinatogli dall’Antitrust nel maggio 2017. Whatsapp Inc. avrebbe dovuto pubblicare nella homepage del suo sito ufficiale il documento che attestava la vessatorietà di alcune specifiche clausole riguardanti i 'Termini di Utilizzo' dell'app e, successivamente, mandare la notifica a tutti i fruitori italiani dell'app contenente il link di rimando alla pubblicazione del documento stesso.

Ma così non ha fatto, ricevendo una multa. L'Antitrust ha preso la sua decisione lo scorso 10 gennaio, ma soltanto oggi ha comunicato in via ufficiale la sua deliberazione.

La app non ha adempiuto agli obblighi informativi rivolti agli utenti

La vicenda è cominciata nel maggio dello scorso anno, quando l'Agcm ordinò a Whatsapp Inc. di pubblicare l'estratto del provvedimento della vessatorietà (già accertata) di alcune clausole dei 'termini di utilizzo' dell’applicazione. La app non ha adempiuto a quanto richiesto ed è stata punita dall'Antitrust. L'autorità garante della concorrenza di mercato ha informato anche circa le cosiddette 'clausole vessatorie' legate gli obblighi informativi non rispettati, tra cui ci sono le interruzioni ingiustificate del servizio, il diritto di recesso e la scelta del tribunale competente alle controversie (attualmente questo è possibile soltanto presso i tribunali americani).

L'Antitrust ha fatto sapere, tramite un comunicato stampa pubblicato il 23 gennaio, che nel comminare la multa da cinquanta mila euro a Whatsapp Inc ha tenuto conto sia della rilevanza dell'applicazione che, sopratutto, del suo consapevole rifiuto a pubblicare l’estratto della decisione dell’Autorità.