C’è chi ci ride sopra e chi invece pernotta un soggiorno in Puglia nella speranza di trovare la salvezza. La profezia secondo cui il prossimo 21 dicembre sarà la Fine del Mondo riporta ai calendari di un antico popolo americano, i Maya. Questo popolo aveva un calendario lungo 5125 anni che iniziava nel 3114 a. C. e terminava proprio nel 2012. Da sempre ci si è domandati cosa volesse significare questa data.

La risposta sarebbe stata trovata di recente in un’iscrizione in un frammento di stele di Tortuguero dove si riporta esattamente la data del 21 dicembre 2012 come punto conclusivo del calendario.

Una data a cui si risalirebbe anche attraverso profezie e testi sacri di altri popoli. Una coincidenza?

 Le profezie astronomiche dei Maya sembrano essersi rivelate sempre sicure. Un esempio è stata l’eclissi di sole del 19 agosto 1999, prevista 5mila anni prima con soli 33 secondi di errore. Cosa succederà dunque il 21 dicembre 2012?

C’è chi pensa alla propria sopravvivenza e si rifugia nella Valle d’Itria, in Puglia. Secondo una interpretazione della profezia Maya teorizzata dai seguaci del maestro indiano Babaji nell’area compresa fra Cisternino e Martina Franca si troverebbe la salvezza. Agli inizi degli anni ‘70 del secolo scorso, un gruppo di seguaci di Babaji fondò a Cisternino un “ashram”, un santuario tutt’ora in attività.

Fra i sostenitori di questa teoria, il regista americano Gregory Snegoff e la moglie Fiorella Capuano che hanno fondato a Ceglie Messapica il primo “Giardino di pace del nuovo tempo d'Europa”. Certo è che questa teoria farà bene all’economia della zona, dove pare che si stia registrando un picco di presenze per il periodo prenatalizio.

Chiacchiere a parte, gli studiosi però rassicurano: il prossimo 21 dicembre non si verificheranno catastrofi o invasioni aliene (come si raccontava in una puntata della famosa serie di X-Files), ma arriverà un nuovo stato di coscienza.

A partire da quella data dovrebbe avvenire un mutamento. Un periodo caratterizzato da molti cambiamenti nell’economia, nella civiltà, nel rapporto con la natura. Dovrebbe quindi cambiare il nostro modo di vivere, di relazionarci l’un l’altro e potrebbe rappresentare un’opportunità per costruire un Nuovo Mondo che sarà, ci auguriamo, di pace e di serenità.