Chi di noi non l’ha mai fatto, chi di noi non si è mai lasciato travolgere da un impeto di spontaneità e ha mai cantato a squarciagola un pezzo orecchiabile trasmesso alla radio, o una canzone che si ripete dal proprio CD-Rom? In autostrada, in città, in tangenziale, ma ogni luogo è quello giusto: cantare in macchina è un gesto spontaneo che accomuna molti italiani. Ma non per questo è privo di rischi.
Lo studio è stato condotto dalla Monash University, scuola australiana. La musica influisce in maniera negativa sull’attenzione degli automobilisti in quanto il cervello viene impiegato per fare due cose contemporaneamente: guardare la strada ed ascoltare le note.
Figurarsi poi se le canzoni vengono anche cantate. L’istituto universitario ha svolto i test sulle reti urbane ed extraurbane e i risultati sono molto significativi.
I guidatori danno dei risultati differenti in due campi: la velocità e la precisione al volante. In primis a seconda del tipo di musica (e delle attitudini personali) i piloti procedono ad una velocità molto inferiore rispetto al consentito oppure troppo al di sopra dei limiti di velocità stabiliti dal codice della strada. Il cantare distrae anche dai pericoli legati alla strada e distrae pure dai rumori che sono legati alla guida di una vettura.
Per quel che riguarda la precisione, i sottoposti al test hanno dimostrato che ascoltare la musica e cantare porta loro a correggere più volte la posizione del volante per non invadere la corsia opposta o per non terminare la propria corsa al di fuori del rettilineo d’asfalto. D’ora in poi, quindi, è stato appurato un pericolo in più per gli automobilisti, anche se per evitare tutto questo basterebbe diminuire il volume della radio e non improvvisarsi provetti cantanti.