L'organizzazione no-profit Defense Distributed, fondata dal giovane venticinquenne Cody Wilson, ha di sua spontanea volontà sviluppato e diffuso un nuovo e bizzarro progetto: si tratta di Liberator, la vera pistola che si stampa con una stampante 3D e, una volta assemblata, funziona alla perfezione.
Il file completo di istruzioni per il montaggio ha subito raggiunto una larghissima diffusione nei migliori siti peer-to-peer americani, raggiungendo i centomila download in appena 48 ore. In un lasso altrettanto breve di tempo, sono state impareggiabile le visite ottenute dal video su You Tube: 3 milioni di visualizzazioni per un video che mostra le funzionalità della pistola, dimostrando anche le sue capacità di sparare veramente.
Il Dipartimento di Stato Americano ha già imposto l'eliminazione di tutti i file della Liberator, sottolineando le violazioni che il progetto commette nei confronti del Traffic in Arms Regulations, potendo l'arma essere prodotta senza il controllo federale e non potendo essere riconosciuta dai metal detector.
Wilson, tuttavia, dichiara a Forbes di essere ottimista nei confronti della longevità della sua iniziativa: nonostante il blocco governativo, infatti, i file sono ormai già in giro per il web, raggiungendo addirittura la massima popolarità nella categoria "Stampa in 3D" del sito Pirate Bay. La pistola conta 16 pezzi e viene definita dal suo ideatore come Wiki Weapon, l'arma che si realizza in tempi brevi: il tocco finale è un semplice chiodo reperibile in ferramenta.