In Italia, crescono le famiglie che possiedono un animale domestico con cui dividono gioie e tanti dolori. Infatti ci accompagnano, partecipando attivamente al nucleo familiare. I gatti ed i cani sono degli esseri da cui dobbiamo imparare qualcosa: lealtà, rispetto ed un amore sconfinato che non chiederà mai niente in cambio se non una carezza e una ciotola di cibo.

Inoltre la loro presenza è raccomandata dai medici, psicologi per i bambini affetti da ritardi mentali o comportamentali. Gli animali d'affezione possono contribuire ad allontanare la demenza senile in quanto avrebbero sempre la mente in allenamento, spinti ad uscire per portarli fuori o a comprare i croccantini per Silvestro.

Purtroppo anche per loro la vita è regolata dall'orologio biologico che un brutto giorno ha termine con la morte. Tutti hanno un modo diverso per sopportare tale perdita che non deve mai essere mai sottovalutata. Purtroppo ci si sente rispondere: 'Suvvia! Tanto è un gatto!' con la convinzione che minimizzare il lutto ci faccia sentire meglio non sapendo, che così ci fanno ancora sentire più soli e disperati. Dire solo un gatto, vuol dire non capire cosa l'animale ha rappresentato per il suo padrone con cui si confidava, trascorreva il tempo seduto sul divano, un membro a cui si vuole tantissimo bene.

Secondo gli psicologi la morte di un animale può essere considerata un lutto vero e proprio in quanto tra il padrone e l'animale si instaura quasi sempre una relazione intensa ed appagante, scandita da condivisioni, abitudini e ritualità.

Anche se agli animali manca la parola, si fanno capire molto bene: carezze, un bocconcino prelibato, una passeggiata insieme o prendersi cura della salute e pulizia. Tutti questi rituali suscitano in noi, un senso di protezione che durerà per tutta la vita, sembrerà di avere sempre un figlio piccolo di cui prendersi cura.