Il 12 aprile del 1961 dal cosmodromo Baikonur, che ancora oggi, viene usato come base per lanciare in orbita i cosmonauti di tutto il mondo, Jurij Alekseeviç Gagarin (il 1° cosmonauta sovietico) partì nello spazio. Gagarin a bordo del veicolo spaziale “Vostok-1” ha fatto un giro completo dell’orbita terreste.
“La terra è blu, è meravigliosa” ha detto Gagarin durante il volo attorno al pianeta. Tuttavia quasi tutti ricordano un’altra sua frase famosa prima del suo lancio: Поехали! (Andiamo!). Questa frase è diventata immortale. Dopo quel primo volo umano nello spazio il mondo è cambiato totalmente, perché lo spazio non era più fantascienza.
L’URSS fu la prima non solo a realizzare il primo volo dell'uomo nello spazio, ma furono anche i primi a lanciare nello spazio la prima donna cosmonauta, Valentina Tereshkova (nata nella famiglia d’immigrati dalla Bielorussia) che ha volato nel 1963 a bordo della navicella spaziale "Vostok-6". Più tardi in un'intervista, lei ha confessato che vorrebbe realizzare un giorno il sogno principale di tutti i cosmonauti: Volare su Marte.
L’URSS ha lanciato nello spazio non solo i primi umani ma anche il primo essere vivente ed era un cane di nome Laika. Ha volato nel novembre del 1957.
In Russia il 12 aprile è una data veramente importante
Per celebrare questo giorno come festa nazionale German Titov, il secondo cosmonauta sovietico nello spazio, si appellò al Comitato Centrale del PCUS il 26 marzo 1962 e nel 2011, e con una decisione della 65a sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, fu deciso di celebrare il 12 aprile come la Giornata internazionale del volo umano nello spazio.
Nel giorno dei cosmonauti, tutta Mosca è tappezzata con i poster di Jurij Gagarin e la stazione orbitale “Salut”. Oltre 300 immagini sono installate in tutte le fermate dei trasporti pubblici e sulle principali strade e autostrade. Nel museo dello spazio e della tecnologia missilistica a San Pietroburgo (la capitale culturale della Russia), è adibita una mostra "dal laboratorio segreto ai voli spaziali" che è dedicata non solo al primo volo spaziale ma anche al 45° anniversario del museo e al 110° anniversario della nascita di Valentin Glushko - che è lo scienziato russo che ha studiato e creato i motori per le prime capsule spaziali sovietiche.
Nuovi orizzonti
Entro il 2025 la Russia progetta di inviare tre stazioni spaziali automatiche, la prima partirà già l'anno prossimo. Invece nel 2020, nella seconda fase della missione interplanetaria "ExoMars", che la Russia sta portando avanti con l'Agenzia Spaziale Europea, saranno inviati su Marte una piattaforma di atterraggio creata dalla Russia e un Rover creato dall'Unione Europea.