ln Piemonte una donna su 3 ha subito violenza fisica o sessuale, per un totale di oltre un milione di donne molestate in Italia. Dalle statistiche della Consulta femminile, 26 donne al minuto subiscono violenza o atti di libidine. Ogni 3 giorni, in Italia si registra un femminicidio. Il totale è di più di un milione di vittime di molestie. Dal semplice schiaffo fino allo stupro di gruppo, come quello della soubrette Sara Tommasi, in cui la violenza è addirittura spettacolarizzata dal branco.

Ora finalmente le donne si sentono più protette dalle leggi, che non considerano più i reati ai loro danni atti contro la libertà sessuale, ma violenze tout court. Non sempre tuttavia trovano il coraggio di sporgere querela e gli atti di violenza si ripetono, arrivando alla cifra di 14 milioni l'anno. Circa 30 al giorno sono i casi di stalking, ma una su 3 è la percentuale di vittime che non confessano la molestia.

Per completezza, bisogna dire che ci sono anche le violenze di donne su donne che spesso non tollerano le culture femminili eteroctone, ovvero di  etnie diverse dalla loro, come è emerso da un recente convegno della Consulta femminile.

Si registrano anche casi di stalking perpetrati da donne su uomini. Come quello denunciato due anni fa dalla Compagnia dei carabinieri di Chieri, la prima ad allestire una sala nel seminterrato della caserma per i figli delle vittime di violenza, che hanno certamente bisogno di un ambiente protetto, soprattutto quando vengono sentiti dagli inquirenti.

Dal Telefono Rosa alle stanze confortevoli

Sui casi di minorenni tocca al legislatore pronunciarsi. Sicuramente questi soggetti deboli devono essere tutelati e infatti quando non c'è il loro consenso all'atto sessuale con un adulto, vigono ora pene più severe. Allo stesso tempo, però, deve essere salvaguardata la libertà sessuale dei ragazzi. Gravissimo è l'abuso su una persona incapace di intendere e di volere. Tre giorni fa a Torino, la stazione dei Carabinieri Pozzo Strada ha inaugurato una sala d’ascolto, all'interno del progetto della Consulta femminile Una stanza tutta per sé, che ha già ottenuto altre 3 stanze, nelle caserme dei Carabinieri di Mirafiori e di Barriera di Milano, e al Comando della Polizia municipale.

Le stanze per le vittime di violenza hanno un arredamento sobrio ma confortevole. Curata è la scelta di mobili, dei colori e dell'illuminazione, con attrezzature informatiche, di videoregistrazione e per la trascrizione dei verbali. Sono 35 anni che a Torino opera il Telefona rosa per far emergere la violenza sommersa. All'inizio, in una minuscola stanza, 5 volontarie, con il solo ausilio di un quaderno e una penna, ascoltavano moltissime donne che telefonavano da tutta Italia. Così la loro viva voce rivelava gli abusi, proprio perché alla donna mancava l’informazione sulla propria libertà sessuale. Ora a fianco delle volontarie ci sono 12 avvocati penaliste e civiliste con il gratuito patrocinio, 10 psicologhe, 12 mediatrici culturali di nazionalità diversa e 2 bancarie.

A fine dello scorso anno è stata dedicata un'intera giornata alle donne molestate e in 12 cinema del Piemonte è stato proiettato per le suole superiri il documentario He Named Me Malala, storia narrata nel libro che ha ispirato il regista David Guggenheim, riguardo alla vita della ragazza pakistana, vittima di un attentato da parte dei Talebani per la sua battaglia a favore dell’istruzione femminile