Il direttore del noto settimanale 'Chi', Alfonso Signorini, che si occupa prettamente di notizie Gossip dei maggiori personaggi vip nazionali ed internazionali, sta vivendo un momento poco felice, sia a livello professionale che privato.

Come è ormai noto a tutti, Signorini è stato coinvolto nella vicenda mediatica occorsi in occasione della pubblicazione di un servizio sul Ministro Marianna Meda che stava mangiando un gelato in macchina, il servizio è stato anche apostrofato con un titolo alquanto volgare. Un articolo che ha procurato al direttore del quotidiano, un procedimento disciplinare da parte del Consiglio di disciplina territoriale dell'Ordine dei Giornalisti.

Durante un'intervista rilasciata ad un organo di stampa, Signorini ha voluto rivelare alcune problematiche di carattere personale che hanno portato al suo repentino allontanamento dalla Televisione, questi lati oscuri della sua personalità sono stati riportati nel suo ultimo libro dal titolo 'L'altra parte di me' che è in tutte le librerie da pochissimi giorni.

Il direttore di 'Chi', ha raccontato che mentre era in diretta sul programma Kalispera insieme alla bellissima Sabrina Ferilli, sentiva il sudore camminare lungo la schiena, aveva 40 di febbre e successivamente è stato accompagnato in ospedale. Il problema era la leucemia, che gli provocava tremende crisi e terribili problemi a livello fisico.

Da quel giorno Alfonso Signorini non è più tornato in televisione e questo è un motivo più che giustificato, visto le gravi problematiche di salute.

Lo stesso giornalista, ha voluto sottolineare la sua profonda amicizia con Silvio Berlusconi, che gli è stato molto vicino al punto di affermare che poteva considerarlo come un padre e che lo avrebbe aiutato per qualsiasi difficoltà.

Le recenti polemiche che si sono scatenate anche a livello politico, sulla vicenda del servizio pubblicato a due pagine sulla rivista 'Chi', non hanno fatto altro che aggravare la sua situazione psicologica. 

Nella speranza che ritorni il miglior Signorini di sempre e con l'augurio di una pronta guarigione,  consideriamo l'accaduto un mero incidente di percorso professionale