La grande attesa è finita: stasera comincia la terza, attesissima stagione di House of Cards, Serie TV americana prodotta e interpretata dal premio Oscar Kevin Spacey, e remake di una serie inglese della BBC dall'omonimo titolo, a sua volta tratta da un romanzo di Michael Dobbs. La serie negli Stati Uniti è disponibile sulla piattaforma streaming on demand Netflix, mentre in Italia è trasmessa dal canale satellitare Sky Atlantic. Attenzione, di seguito possibili "spoiler" sulla trama delle due stagioni già andate in onda.

Per chi non avesse seguito le prime due stagioni, Spacey interpreta Frank Underwood, deputato del partito democratico e capo della maggioranza, a cui è stato promesso l'incarico di Segretario di Stato in caso di vittoria del candidato da lui sostenuto, Garrett Walker.

Walker vince, ma non mantiene la parola con Underwood. Delusi e amareggiati per il mancato incarico, Underwood e sua moglie Claire (magistralmente interpretata da Robin Wright, che nel 2013 ha ricevuto una nomination agli Emmy Award per questo ruolo) mettono in moto un piano per vendicarsi di Garrett e del suo entourage, arrivando così a scalzare il Presidente eletto a colpi di scandali, giochi politici e addirittura omicidi.

Durante la prima stagione Underwood riesce abilmente a scalare il potere, affossando il Segretario di Stato prescelto al suo posto e confezionando un'importantissima riforma dell'istruzione, arrivando alla vicepresidenza degli Stati Uniti dopo aver assassinato il deputato Peter Russo, simulandone il suicidio.

Nella seconda stagione, invece, Underwood uccide la giovane giornalista Zoe Barnes, spingendola sulle rotaie della metropolitana, dopo che questa aveva scoperto di Russo. Alla fine della stagione, Underwood riesce, con un'abile manovra, a far dimettere il presidente Garrett e ad assumere la presidenza. Memorabile il finale della stagione, in cui il protagonista riceve un nuovo anello come regalo da sua moglie e lo batte sulla scrivania del Presidente, in segno di vittoria.

La terza stagione seguirà Underwood nella sua nuova veste di Presidente degli Stati Uniti e di sua moglie in quelli della First Lady.

La performance di attore di Spacey è a dir poco superlativa, chi ha già apprezzato questo attore in film come American Beauty, I soliti sospetti e Seven non potrà che sorridere quando Underwood spiega le sue mosse allo spettatore e anticipa il comportamento degli altri protagonisti.

Spesso gli basta solo uno sguardo in camera per trasmettere a chi guarda le emozioni volute, e le sue massime sul potere e sul cinismo sono ormai frasi condivise ampiamente sui social network.

Insomma, House of Cards non ha davvero nulla da invidiare a film pensati per il grande schermo, e anzi ha la capacità di rendere una storia di così ampio respiro al meglio, potendosi espandere su 13 puntate a stagione e quindi soffermandosi quanto basta per esplorare il carattere dei personaggi e dipanare le situazioni più complesse, senza fretta nè forzature. Anche il metodo di distribuzione della serie, il download streaming tramite la piattaforma Netflix, anticipa e consolida la tendenza dei contenuti tv, già pienamente percorsa dal mondo della musica, a diventare "liquidi", senza vincolare più lo spettatore a messe in onda predeterminate dai network televisivi, ma lasciandogli la libertà di fruire dell'intera serie nei modi e nei tempi che più gli aggradano.

Sia Spacey che il produttore Beau Willimon hanno dichiarato che, secondo loro, nel prossimo futuro questo sarà il modo di distribuire i contenuti televisivi, e possiamo intuire dal lancio prossimo di Netflix in Italia che hanno pienamente ragione.