Roberto Benigni, intervistato da Ezio Mauro su Repubblica il giornodel ritorno su Rai 1, ha confermato che voterà "Si" al referendum che ad ottobre chiederà agli italiani di esprimersi sulla modifica di quella che, in più di una occasione, il comico toscano ha definito"La Costituzione più bella del mondo". Benigni ritiene coerente la sua posizione con il "Si" al referendum, in quanto, dice, "si raggiungerebbero obiettivi che auspichiamoda decenni, come il superamento del bicameralismo perfetto". Ma dice di comprendere e rispettare le ragioni di coloro che voteranno per il "No".

Tuttavia, le critiche non si sono fatte attendere, tra cui un duro attacco di Dario Fo.

L'intervista di Ezio Mauro su Repubblica

L'intervista di Ezio Mauro al celebre attore comico, spazia su molti argomenti. Dopo una breve introduzione in cui Benigni parla dei suoi genitori, che 70 anni fa, in occasione del referendum per scegliere tra Monarchia e Repubblica, votarono per la seconda opzione, ed un dialogo sulle feste del 2 giugno e del 25 aprile, con cenni sulla Resistenza e sulla democrazia, l'intervista entra nel vivo, toccando le tematiche più calde e attuali. Mauro chiede a Benigni quale bisogno ci sia di modificare la Carta Costituzionale, ma Benigni sembra eludere la domanda, replicando che "prima di pensare di cambiarla, dovrebbero applicarla, la Costituzione.

Poi afferma che i Padri Costituenti, quando hanno scritto la Costituzione, avevano lasciato "la porta aperta" a future modifiche, che comunque non riguarderanno la prima parte, quella sui diritti ed i doveri del cittadino, "la mia preferita" - chiosa Benigni - "che per fortuna non sarà toccata".

La promessa di Renzi di "andare a casa"

Benigni affronta anche la promessa di Renzi di andare a casa, qualora dovesse vincere il "No" al referendum. "C'è il trucco", scherza Benigni: "Renzi non ha detto che si dimetterà, bensì che tornerà a casa. E ora che è premier, la sua casa da due anni è Palazzo Chigi.

Capito?"

L'attacco di Dario Fo: "favorisce il governo e sarà ripagato"

Il drammaturgo si dice "sconvolto", dall'aver appreso che Roberto Benigni sostiene la riforma costituzionale. Fo ripercorre i primi passi della carriera di Benigni, ricorda quando era costretto a recitare in luoghi dove a fatica c'era la luce, "una forza della natura", afferma. Ritiene inaccettabile l'endorsement del comico alle riforme costituzionali volute da Renzi, e senza mezzi termini, parla di "tradimento figlio delle lusinghe del potere", spingendosi ad affermare che la presa di posizione in favore del governo, "sarà ripagata".