Mercoledì 15 febbraio, in prima Tv su Rai 1, andrà in onda il film intitolato "Dalida", che ricostruisce l'esistenza della famosa cantante franco - italiana, il cui vero nome era Iolanda Cristina Gigliotti (che morì tragicamente a Parigi nella notte tra il 2 e il 3 maggio del 1987). Dal sito ufficiale dedicato alla cantante Dalida apprendiamo che questo film è già stato diffuso con grande successo nei cinema francesi e, inoltre, anche in Lussemburgo, Belgio, Svizzera, Marocco e Tunisia. Presto arriverà anche in Egitto e in Libano, mentre in Canada uscirà il 30 aprile.
Ad interpretare Dalida è Sveva Alviti.
Sveva Alviti: si parla già tanto di lei
Il film "Dalida", che in Italia arriverà sugli schermi di Rai 1, è diretto dalla regista francese Liza Azuelos, mentre la protagonista principale è l'attrice italiana ed ex modella Sveva Alviti. Quest'ultima è stata scelta per il ruolo di Dalida al termine di un'accurata selezione alla quale hanno presto parte anche attrici piuttosto famose. Ad ogni modo, l'interpretazione della Alviti non ha affatto deluso chi ha già seguito questo film. Infatti per questo ruolo particolarmente impegnativo e di grande responsabilità sono giunti anche diversi complimenti all'attrice romana.
Sveva Alviti sul palco dell'Ariston da Carlo Conti
Stando alle ultime indiscrezioni, sembra anche che l'ex modella (oggi 32enne) salirà sul palco dell'Ariston di Sanremo proprio per parlare di questo film che, a breve, verrà trasmesso sulla rete ammiraglia Rai. In una recente intervista al quotidiano "La Repubblica", Sveva Alviti ha anche parlato di alcune scene del film dove ha recitato e cantato, reinterpretando anche in maniera fedele il brano "Ciao, amore ciao" che fu proposto in gara da Dalida proprio al Festival nel 1967.
"Ciao, amore ciao", brano di Luigi Tenco
Si tratta di una canzone firmata da Luigi Tenco che, a sua volta, propose in quel Sanremo la sua versione (il cantante si suicidò nel 1967 durante la manifestazione canora in una camera di un albergo della cittadina ligure, storica sede del Festival). In quella edizione della kermesse canora, ogni brano in gara veniva eseguito due volte, con due interpretazioni distinte per ogni canzone e con due cantanti diversi.