Dall'arrivo di Netflix, è diventato sempre più complicato sfuggire al binge-watching, grazie all'enorme offerta di Serie TV, film, documentari e spettacoli di stand-up comedy. L'imbarazzo della scelta è frequente per gli abbonati Netflix, ma non tutte le serie tv di produzione originale hanno avuto lo stesso impatto su pubblico e critica come, per esempio, Stranger Things, Orange Is the New Black o House of Cards. Ci sono sicuramente dei prodotti che hanno deluso le aspettative, risultando poco seguiti o soporiferi e ricevendo scarsa accoglienza critica.

Le serie tv che hanno deluso le aspettative

Lanciata nel 2013, e chiusa dopo 3 stagioni, Hemlock Grove è stata una delle prime serie tv prodotte da Netflix. L'obiettivo era quello di unire il fantasy-horror con la serie teen, puntando sulla produzione esecutiva dello specialista Eli Roth (anche regista del pilot) e su un cast giovane. La serie parte dal ritrovamento del corpo smembrato di una ragazza nell'acciaieria dei Godfrey, influente famiglia della cittadina di Hemlock Grove. I sospetti virano subito verso il rampollo di famiglia e un giovane zingaro, da poco trasferitosi in città, accusato di essere un licantropo. La narrazione risulta, però, priva di sussulti e la sensazione è quella di aver perso l'occasione per spostare il teen-horror verso un grado più maturo di racconto.

Marseille è la prima serie tv europea prodotta da Netflix, rinnovata per una seconda stagione, creata dallo scrittore Dan Franck e diretta da Florent Emilio Siri. Il cast vanta la presenza di una coppia d'attori di primissimo livello come Gérard Depardieu e Benoit Magimel alle prese con una storia di intrigo fra politica e mafia, ambientato nell'omonima città francese.

Niente di nuovo e forse il problema è proprio questo: l'ispirazione - quasi dichiarata - è un mix fra House of Cards e Gomorra, ma il risultato è ben al di sotto delle aspettative.

Da Marco Polo a Love: le 5 serie tv più deludenti prodotte da Netflix

Netflix ha provato anche il genere storico, con la produzione di Marco Polo, serie tv cancellata dopo soltanto due stagioni, che racconta in maniera (molto) romanzata le vicende del noto viaggiatore veneziano del Medioevo.

Si tratta di una delle serie tv più costose di sempre (circa 9 milioni di dollari a puntata), ma alla grande ambizione non è corrisposta una uguale resa. Un'altra produzione Netflix che ha deluso le aspettative è The Ranch, serie tv già rinnovata per una seconda stagione. La storia ruota intorno a Colt, giocatore di football mancato, che decide di tornare a casa nel Colorado per aiutare il fratello a gestire il ranch di famiglia. Il cast è ricco di nomi noti (Ashton Kutcher, Sam Elliott, Debra Winger), ma la scelta nostalgica del colosso dello streaming di puntare su una sit-com "old style" non sembra essere stata del tutto azzeccata. In Love, invece, di nostalgico non c'è nulla, trattandosi di una comedy molto contemporanea nei temi e nei personaggi e dalla durata "anarchica" degli episodi.

Creata dal geniale Judd Apatow, autore, regista e produttore di alcune delle più belle commedie americane degli ultimi anni (nonché produttore di Girls), Love ci mostra la relazione d'amore fra due personaggi che non hanno niente in comune: Mickey, cinica e sfrontata, e Gus, goffo e timido. Da una mente come quella di Apatow era lecito aspettarsi molto di più della solita ragazza sbandata che incontra un ragazzo opposto a lei. La mancanza di originalità, infatti, è il neo più grande di Love, che finisce per essere una copia sbiadita di altre serie tv come Togetherness e, soprattutto, You're the Worst.