Mentre parla a Vittorio Zincone sul treno Frecciarossa Milano-Firenze, miriam leone sveste per un po' i panni dell'attrice e si confessa a cuore aperto sulle colonne di "7", settimanale del Corriere della Sera. Non è Valeria, la poliziotta di Non uccidere, stasera in onda su Rai Due, non è nemmeno Veronica, la conturbante soubrette della serie di Sky 1993. È, appunto, solo Miriam, la ragazza di 32 anni che è andata via da Aci Catena, in provincia di Catania, per inseguire il sogno (realizzato nel 2008 ) di vincere Miss Italia. Da lì è nato tutto il resto, non senza difficoltà e comunque sempre con tanto studio e applicazione, come rivela lei stessa.

Ma scopriamo insieme cosa ha raccontato la bella ex studentessa di Lettere.

"In Rai nessuno diceva quello che pensava veramente"

Pur non negando l'importanza del suo passaggio in molte trasmissioni della Rai subito dopo la vittoria di Miss Italia, Miriam Leone non nasconde di avere provato disagio alla conduzione in alcune circostanze. A riguardo racconta: "C'erano degli autori che mi guidavano. Era una tv fatta bene, ma a un certo punto mi sono sentita nel posto sbagliato". C'è stato un momento in particolare di forte malessere: "Un giorno durante una diretta ho avuto la sensazione che nessuno stesse dicendo quello che pensava veramente". E in questo "nessuno", precisa Miriam, c'era anche lei, che era rimasta vittima di una maschera, indossata per piacere a un pubblico generalista come quello di Mamma Rai.

Da questa presa di coscienza è venuta fuori la decisione di abbandonare la conduzione in tv per intraprendere un cammino più consono alle sue ambizioni e non correre il rischio di "diventare io stessa quel personaggio". E così, nonostante le fosse stata offerta la possibilità di restare con un ottimo contratto, è arrivata la scelta di lasciare, e buttarsi sulla recitazione.

"Da piccola mi sentivo diversa"

Sempre a proposito di "maschere" da portare in Rai, in merito alle polemiche che hanno investito Flavio Insinna per i suoi infelici fuori onda, Miriam esclude categoricamente di potersi trovare un giorno nella condizione del conduttore romano, perché non fa parte del suo modo di essere offendere qualcuno per la sua diversità.

Questa sensibilità l'ha maturata da ragazzina, quando ad Aci Catena, il paese dove è nata, si sentiva osservata con astio e diffidenza per via delle sue particolari caratteristiche fisiche (molto alta, bionda, occhi chiari ), che facevano sì che venisse guardata come una straniera: "Ero abbastanza isolata, per molti anni mi sono sentita diversa", confessa, tanto da affermare che mai potrebbe usare una caratteristica fisica di qualcuno come motivo di offesa.