Come abbiamo imparato nel corso di queste 7 stagioni di Game of Thrones, niente è mai sicuro nella serie fantasy ispirata dai libri "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" di George R. R. Martin, men che meno la sopravvivenza. Nonostante ciò, lo scrittore americano sembrava avere chiaro quali erano i personaggi che sarebbero riusciti a sopravvivere fino alla fine.
Nulla è sicuro nel Trono di Spade
In Game of Thrones la regala che prevale su tutte è: riuscire a sopravvivere ad ogni costo. Infatti, fin dalla prima stagione del Trono di Spade, il pubblico della serie è stato abituato a convivere con la morte, anche di personaggi che fino a quel momento, risultavano essere fondamentali.
George R.R. Martin, nei suoi libri che poi sono stati trasportati in televisione, non ha avuto pietà per nessuno. Chiari esempi sono: la vile decapitazione di Eddar Stark e le brutali morti di Catelyn Stark e Robb Stark, nelle ormai famose "Nozze rosse". Però, il caro vecchio Martin, ne sa una più del diavolo e quindi fin dall'inizio della prima stagione, ha reso chiaro quali sarebbero stati i personaggi più rilevanti della serie fantasy. Infatti, nel corso delle sette stagioni di Game of Thrones, ha decimato tanti personaggi, spezzando il cuore dei milioni di fan appassionati dei suoi libri e della serie tv.
La settima stagione di Game of Thrones, ha fatto discutere
L'ultima stagione di Game of Thrones, precisamente la settimana andata in onda, ha fatto molto discutere per essere stata molto più rapida delle precedenti, però allo stesso tempo anche molto coinvolgente.
Ciò che più ha fatto discutere, è la decisione di alcune scelte narrative, non abbiamo assistito a nessuna morte eclatante (eccetto il Visieron, il drago di Daenerys che adesso è anche lui un non-morto). Persino la morte di Lord Baelysh (Ditocorto) nel finale di stagione, ha spaccato il pubblico a metà, in quanto alla fine era una morte già annunciata da tempo e si attendeva solo l'esecuzione.
Ciò che più fa discutere, è che in questa stagione le tre famiglie principali (Lannister, Stark e Targaryen), sono rimaste intatte senza subire nessuna perdita. Infatti, Cersei ha conquistato il Trono di Spade, il suo fratello gemello ed amante Jamie ha combattuto al suo fianco, poi c'è Tyrion che ha scelto di affiancare il "nemico" della sua famiglia Daenerys Targaryen.
Proprio la bellezza di quest'ultima, ha conquistato il cuore del Re del Nord Jon Snow. Dunque, abbiamo le tre casate di spicco nel palmo di una mano.
Ma quindi chi morirà nell'ultima stagione?
Questa è la classica domanda che i fan si pongono da quanto è terminata la settima stagione. Soprattutto perché gli appassionati della serie fantasy, hanno imparato a capire che la morte in questa serie è un tassello fondamentale, per gli sviluppi della stessa. Queste le parole profetiche di George R. R. Martin prima dell'uscita del volume del 1993: "Cinque personaggi principali sopravvivranno ai tre volumi, ma li vedremo crescere da bambini ad adulti mentre cambiano a loro volta il mondo. Dunque i cinque personaggi chiave sono: Tyrion Lannister, Daenerys Targaryen e tre dei figli di Grande Inverno, cioè Arya ,Bran e Jon Snow.
Facendo due calcoli, possiamo notare che nel frattempo, nel corso delle stagioni, Arya Stark è diventata un abile spadaccino, grazie al tempo trascorso a Braavos; Bran è diventato il Corvo a tre occhi e Jon Snow, in realtà non è il figlio bastardo di Ned Stark, ma il legittimo erede dei Sette Regni. Poi abbiamo la dolce e romantica Sansa Stark, nominata Lady di Grande Inverno. La ragazza dai capelli rossi, ne ha passate di tutti i colori in queste 7 stagioni, prima di ritornare a casa sua. Però, non è menzionata da Martin, che sia lei il prossimo personaggio a morire nel corso dell'ottava stagione? Questo ancora non ci è dato saperlo, inoltre è quanto George Martin prevedeva per i suoi libri.
Dunque, non è certo che questi 5 personaggi siano immuni alla morte anche in Game of Thrones. In fin dei conti, abbiamo imparato ad amare Il Trono di Spade, proprio perché nulla è dato per scontato, men che meno il valore della vita o di una morte.