Enzo Ghinazzi, in arte pupo, ha sorpreso un po' tutti quando, il giorno della morte di Fabrizio Frizzi, ha affidato ai social un post piuttosto polemico. Vediamo che cosa ha dichiarato il cantante.

Morte di Fabrizio Frizzi: il post di Pupo

Sul profilo Twitter di Pupo il 26 Marzo poco prima di mezzogiorno è apparso questo messaggio: "Soltanto due anni fa, eravamo insieme qua, alle cascate del Niagara. Abbiamo condiviso momenti professionali meravigliosi ed altri, privati, in cui mi raccontavi le tue sofferenze e le angosce che gli ipocriti che oggi ti rimpiangono, ti avevano causato.

Non ho parole fratello". Questo post è stato poi accompagnato da alcune dichiarazioni dell'artista in cui ha spiegato che Fabrizio si è spesso confidato con lui rivelando le umiliazioni subite nell'ambiente Rai. Quest'ultima infatti, secondo Pupo, non fa le cose in base agli artisti, bensì in funzione dell'azienda e sono tutti di passaggio.

I chiarimenti di Pupo a Mattino Cinque

Federica Panicucci, in diretta su Canale 5 oggi 29 marzo, si è collegata telefonicamente con Pupo per dargli la possibilità di spiegarsi meglio su quanto dichiarato nei giorni scorsi. L'artista ha quindi esordito: "La mia non è stata una voce fuori dal coro, perché io lo conoscevo molto molto bene, molto meglio di alcuni che hanno intervistato.

Ho fatto questo post dal Canada, dove mi trovavo per dei concerti, dove in passato sono stato proprio con Fabrizio... Io ho detto semplicemente quello che vorrei accadesse quando morirò io, vorrei non si dicesse solo che ero una brava persona, perché tutto questo coro di incensamento non corrisponde alla verità. Ovviamente corrisponde, certo, alla verità di Fabrizio, ma non corrisponde ai sentimenti della gente che parla.

Questo è molto fastidioso". Alla domanda della conduttrice su chi fossero i destinatari di queste parole, Pupo continua: "I destinatari delle mie osservazioni ne sono perfettamente coscienti, i nomi non li farò mai. Mi riferisco comunque in generale agli addetti ai lavori. I rapporti che Fabrizio aveva con alcuni addetti ai lavori e anche con alcuni colleghi non erano genuini.

Alcuni di questi rapporti lo hanno angosciato, umiliato, fatto soffrire e questo non gli ha portato fortuna. Era uno che interiorizzava molto, mi invidiava per avere la forza di mandare a quel paese le persone perché lui non riusciva a farlo". Infine, Pupo parla dell'azienda Rai ammettendo: "Non è un'azienda come la vostra, in Rai i punti di riferimento sono volubili come la politica, un rapporto umano di stima e di affetto non nasce quasi mai all'interno di quell'azienda. Fabrizio, ad esempio, ambiva a condurre Sanremo, sarebbe stato per lui un grande sogno e se lo meritava. Invece, quelli della Rai non lo ritenevano all'altezza... Secondo me era sottovalutato. Comunque questa meraviglia che si vede nell'affetto della gente dimostra chi era Fabrizio".