E' arrivato il fatidico momento che ha fatto soffocare il cuore del popolo italiano: il funerale di Fabrizio Frizzi. Quando il carro funebre è arrivato davanti alla Chiesa degli Artisti, un sonoro applauso carico di affetto puro ha invaso la Piazza del Popolo: il mondo dello spettacolo e quello politico, amici d’infanzia e colleghi, i fan di vecchia e nuova generazione sono arrivati da qualsiasi angolo dell'Italia per dare l’estremo saluto al noto conduttore dell'Eredità, spento all'età di 60anni compiuti il 5 febbraio 2018.

Un giovane fan, arrivato prestissimo alla Piazza del Popolo, ha testimoniato con ‘Sono cresciuto con pane e Frizzi.’

Funerali di Fabrizio Frizzi: le parole struggenti degli amici di sempre

La moglie Carlotta, insieme a Fabio Frizzi, ha preso parte ai funerali nella Chiesa degli Artisti per salutare definitivamente il suo amato fabrizio frizzi che è stato costretto a lasciarla lunedì 26 marzo a causa della fatale emorragia cerebrale. Per motivi di sicurezza, il pubblico non è potuto accedere in chiesa dove sono stati ammessi solo i familiari, i parenti e i colleghi dell'Alfiere della solidarietà, assieme alle autorità. Alle 11:55 è iniziato il rito funebre nella Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo a Roma.

Di fianco alla vedova Carlotta, a darle coraggio, c'è stata la sua famiglia. In prima fila ci sono stati Milly Carlucci, Carlo Conti, Antonella Clerici e Flavio Insinna. La prima lettura è stata faticosamente letta dalla conduttrice di Ballando con le Stelle a causa della gola rotta di pianto. Lei e Fabrizio erano uniti da un’amicizia nata dalle scuole superiori.

Don Walter ha preso parola con 'Non sia turbato il vostro cuore' sottolineando le parole dettate da Gesù ai suoi discepoli 'Perché il cuore può non essere turbato'. Il diacono ha evidenziato due aspetti che hanno caratterizzato Fabrizio Frizzi 'La cifra della sua esistenza è stata la generosità e la genuinità'. Ha ricordato la presenza del conduttore dell'Eredità in tutte le manifestazioni di solidarietà 'Un combattente con il sorriso'.

Un donatore di vita che 20anni fa ha donato il midollo a una ragazzina Valeria che non è mancata nel giorno del funerale di Frizzi. Un uomo che voleva aiutare, mettersi sempre a disposizione. Un gentil conduttore che faceva due registrazioni al giorno, poi dava la mano, si metteva a chiacchierare e a firmare autografi. 'Allora perché tutto questo affetto per lui? Semplice. Perché Fabrizio sta raccogliendo tutto ciò che nella sua vita ha seminato'. Ha dichiarato Don Walter che ha raccontato anche di un episodio particolare dove Fabrizio gli aveva parlato di sua figlia Stella 'Questa figlia che ho avuto in età adulta non è segno di egoismo ma io l’ho desiderata tanto per insegnarle l’amore per la vita'.

Fabrizio Frizzi non aveva bisogno di salire sul piedistallo per essere diverso ed entrare nel cuore di migliaia di italiani: lui era semplicemente se stesso. Un signore – con la 'S' maiuscola – che entrava di punta in piedi nelle case degli italiani e dispensava spensieratezza e azzerava i problemi quotidiani di ogni suo follower. Come disse Arbore ricordando Fabrizio 'Molti di noi fingono di sorridere, lui, invece, era portatore sano di sorrisi'.

La messa è stata conclusa dopo la Preghiera degli Artisti letta da Antonella Clerici e Carlo Conti, e la poesia di Borges 'Amicizia' letta da un affranto Flavio Insinna 'In questo giorno pensavo a qualcuno che mi fosse amico in quel momento sei apparso tu'.

E così Fabrizio Frizzi è apparso in TV dal 1980 conquistando in punta di piedi migliaia di cuori italiani che tutt'oggi battono all'unisono per lui.

Ciao, Fabrizio. Vola verso l'infinito e oltre

Il mondo dello spettacolo ha perso un pilastro di vera signorilità e professionalità. E la sua famiglia, un uomo che sapeva amare di un amore vero, che voleva lottare contro la malattia per vedere crescere la sua figlioletta di 5 anni. Vedere quella folla riempire la Piazza del Popolo in lacrime di commozione testimonia quanto sia stato grande il cuore di Fabrizio Frizzi sempre pronto a donare un sorriso a tutti. Un simbolo di vera signorilità. Un uomo che ha lasciato in eredità l’umiltà, la gentilezza, l’ironia e l’autoironia, la scrupolosità, l’attaccamento alla vita, l’altruismo, la generosità. Un uomo che verrà ricordato e raccontato dai genitori ai loro figli, dai nonni ai loro nipoti negli anni a venire. Ciao, Fabrizio.