Sposati senza conoscersi, secondo la regola del reality a cui hanno partecipato che si intitola appunto Matrimonio a prima vista, quasi da subito decisi a divorziare perché avversi l'uno all'altra, o comunque incompatibili, da due anni e mezzo non possono farlo per via di un intoppo burocratico. Per lo stato italiano sono marito e moglie: una sentenza del tribunale di Pavia appena depositata ha dichiarato il loro matrimonio valido a tutti gli effetti.

E' la storia paradossale di una "coppia" ormai celebre: Wilma Sara Milani, 41 anni, cantante e fotografa di Abbiategrasso, nel milanese, e Stefano Soban, 42 anni, gelatiere originario di Alessandria: se non fosse stata per la penale prevista dal contratto firmato, si sarebbero lasciati subito o quasi. Se il matrimonio di Pamela Prati con l'inesistente Mark Caltagirone è un falso, questo celebrato in tv è vero ma è diventato un incubo dal quale i protagonisti non riescono a liberarsi.

Matrimonio al buio secondo le regole del reality

Il gusto Wilmy creato da Stefano in onore della moglie, è ancora presente nella sua gelateria milanese, ma lui della consorte ha perso ogni traccia.

Il matrimonio al buio è finito male, anche se assurdità burocratiche fanno sì che non riescano a divorziare. Il caso è complicatissimo. Tutto inizia quando Wilma, temperamento creativo e vulcanico, e Stefano, timido e riservato, decidono di incontrare il presunto partner della vita tramite un reality, Matrimonio a prima vista Italia, versione tricolore di un format americano che va in onda su Sky Uno e Tv8. Il "gioco" consiste nell'accettare di sposarsi al buio, senza aver mai visto prima il futuro partner, sempre ripresi 24 ore su 24 da telecamere, dalla cerimonia alla luna di miele fino all'inizio della convivenza.

Secondo gli autori del programma, il sociologo Mario Abis, la sessuologa Nada Loffredi e lo psicoterapeuta Gerry Grassi, il format è un esperimento sociale.

Vengono scelte tre coppie tra la marea di cuori solitari in base a un "coefficiente di compatibilità". Evidentemente l'esperimento non funziona troppo bene visto che delle nove coppie che hanno partecipato finora, otto, tra cui anche Wilma e Stefano, si sono separate.

Wilma aveva deciso di tentare perché era stanca di scegliere uomini sempre sbagliati e pensava che affidandosi a una presunta scienza avrebbe trovato quello giusto con cui mettere su famiglia e fare dei figli. Stefano, invece, era mosso da un criterio più pragmatico: voleva trovare l'amore, ma lavorando anche fino a 15 ore al giorno non aveva tempo di cercarlo. E così il 21 novembre del 2016, Wilma e Stefano si sono uniti in matrimonio nell'abbazia di Chiaravalle, nel milanese.

Cerimonia, pranzo e luna di miele li ha pagati la società di produzione Nonpanic. Ma il panico è arrivato presto.

Sorprese al momento della separazione

All'altare sembrava si fossero piaciuti: di fatto Wilma a Stefano piace ancora, mentre a lei non è scattato il sentimento. La luna di miele, poi, si è rivelata un'esperienza catastrofica: in montagna, in Svizzera, fuori stagione, Wilma ha avuto un attacco di panico e alla vicenda sono state dedicate due puntate. Quindi il tentativo di convivenza a casa di lei, tra telecamere e gente sempre presente, uno stress incessante, ma ormai il contratto era firmato, e tutto era amplificato dai litigi ai tentativi di privacy, su cui comunque entrambi hanno preferito sorvolare.

Conclusione: all'Epifania il matrimonio celebrato a novembre era già finito e, stando nei tempi previsti dal contratto, potevano avviare l'iter di separazione consensuale. Ma ecco che, al momento di poter usufruire dell'assistenza legale e di presentare le carte della separazione, è spuntato fuori il cavillo: i due risultano essersi sposati non a Chiaravalle il 21 novembre 2016, ma a Rivello, in provincia di Potenza, il 30 novembre. Un pasticcio difficile da spiegare e da sbrogliare: pare che le pubblicazioni siano avvenute in altro luogo per evitare che i due scoprissero i nomi dell'altro in anticipo. Il programma, dal canto suo, si è difeso dicendo che il contratto prevede che i concorrenti contraggano matrimonio liberamente e sostiene di non prevedere penali se uno dei due non voglia più sposarsi.

Fatto sta che a quel punto i due hanno colto al volo l'occasione per chiedere l'annullamento, come se il matrimonio non fosse mai stato celebrato, ma la richiesta è stata respinta dal tribunale di Pavia per il quale le nozze restano valide. Ora Stefano e Wilma potranno fare ricorso e sperano, finalmente, di riuscire a divorziare. Entrambi sono single e al momento preferiscono rimanerlo per cercare di portare avanti le loro vite. Invece, è in preparazione la quarta edizione del format che in autunno sarà visibile su Real Time: si sono candidati 1400 cuori solitari, pronti a sposarsi al buio.