L'attrice Giada Prandi fa parte del mondo del teatro da oltre 15 anni, ma si divide anche tra il cinema e la televisione: ha lavorato con diversi registi di successo, tra i quali Michele Placido, Pupi Avati, Ludovico Gasparini, Gianluca Maria Tavarelli e molti altri. Nel 2017, l'attrice ha vinto il premio come miglior attrice protagonista al Comic Off con l'opera "Pane, latte e lacrime", scritta da Veronica Liberale e diretta da Cristiana Vaccaro, mentre nel 2010 ha vinto il Premio MArteLive nella sezione teatro artisti.
Lo scorso ottobre, Giada Prandi è stata in tv al fianco di Alessandro Gassmann, Andrea Sartoretti e Maya Sansa nella serie televisiva Rai "Io ti cercherò", nella quale ha interpretato Lisa.
Dal 6 novembre, invece, l'attrice interpreta il ruolo di zia Margherita nella nuova serie Disney "I cavalieri di Castelcorvo" in onda sulla piattaforma dedicata Disney+.
In un'intervista esclusiva per Blasting News, Giada Prandi ci ha parlato della nuova serie "I cavalieri di Castelcorvo" e della fiction da poco conclusa con Alessandro Gassmann.
Giada Prandi interpreta zia Margherita ne 'I cavalieri di Castelcorvo'
Ciao Giada, il 6 novembre scorso ha avuto inizio la nuova serie Disney “I Cavalieri di Castelcorvo” in onda su Disney plus, nella quale interpreti zia Margherita, puoi raccontarci di più sulla trama e sul tuo personaggio?
"Ciao con molto piacere, "I Cavalieri di Castelcorvo" con la regia di Riccardo Antonaroli e Alessandro Celli, è una serie fantasy contemporanea che racconta le avventure di quattro ragazzi alle prese con le magie ed i misteri dell’antico borgo di Castelcorvo, un paese apparentemente molto tranquillo, ma che nasconde tanti segreti e in cui niente è quello che sembra.
I quattro ragazzi infatti si ritroveranno immersi in una specie di gioco di ruolo, nel quale dovranno risolvere enigmi, portare a termine missioni e cercare tesori nascosti. Io interpreto Margherita, la zia di due dei protagonisti, Giulia (Lucrezia Santi) e Riccardo (Fabio Bizzarro), la quale ospiterà i ragazzi per un periodo a Castelcorvo: un piccolo e pittoresco paesino di provincia, dove si è trasferita per aprire un bed and breakfast.
Zia Margherita è una donna simpatica, solare, dall’allegria contagiosa, è la zia “pazzerella” che tutti noi avremmo sempre voluto avere da piccoli. Insomma è un personaggio sopra le righe, un po' naif, l’eterna bambina sognatrice e idealista. Vive in un mondo tutto suo. Adora i bambini e il suo sogno è quello di creare un agriturismo popolato da animali esotici come struzzi, canguri e koala.
Questo suo lato così spiccatamente infantile le permette di essere in completa sintonia con i suoi nipoti che la adorano. Questo personaggio mi ha permesso di lavorare sul mio lato ‘infantile’ di cui troppo spesso ci dimentichiamo".
In quali luoghi è stata girata la serie Disney?
"La serie è stata girata interamente in Italia, tra Roma e alcuni dei borghi più belli del Lazio: come ad esempio Torre Alfina, dove c’è un castello molto suggestivo che potrete ammirare nella serie o Formello, cittadina a nord ovest di Roma nel parco naturale regionale di Veio".
A quale categoria di pubblico consiglieresti la nuova serie Disney?
"Allora vediamo: la serie si rivolge ad un pubblico molto giovane, a quei bambini che si fanno già chiamare ragazzi, ma ragazzi ancora non sono, a chi vive le prime esperienze, a chi vive con curiosità, a chi crede nel valore salvifico dell’amicizia.
Dunque, mi sento di dire che la serie si rivolge anche ad un pubblico di adulti che può rivivere certe emozioni e può servirsene, per comprendere figli e nipoti che a volte sembrano 'extraterrestri' ai familiari".
I Cavalieri di Castelcorvo è ispirato anche alla nota serie americana Stranger Things?
"Sicuramente ci sono dei richiami. Come in “Stranger Things” anche ne “I cavalieri di Castelcorvo” i protagonisti sono dei ragazzi e c’è un altrove: un mondo parallelo, ma il target della serie americana è molto diverso perché "Stranger Things" è una serie destinata ad un pubblico più adulto".
Ci sarà una seconda stagione de “I cavalieri di Castelcorvo”?
"Tutto può essere. Chissà".
Nella serie televisiva Io ti cercherò hai interpretato Lisa, la cognata di Valerio (Alessandro Gassmann) e zia di Ettore, quali sono gli aspetti del tuo personaggio che hai amato di più?
"Ho amato molto Lisa perché è una donna dolce, delicata e riservata, ma allo stesso tempo forte e con una grande ironia nell’affrontare la vita e la quotidianità. Sa essere presente e sa ascoltare, ma non è mai invadente, sa essere diretta, ma allo stesso tempo riesce ad essere mediatrice e ponte nel rapporto conflittuale tra suo marito Gianni (Andrea Sartoretti) e suo cognato Valerio (Alessandro Gassmann). Direi che è un personaggio apparentemente semplice, ma che contiene tante sfumature sottili".
Conoscevi già Luigi Fedele, il ragazzo che interpreta Ettore, prima di recitare nella serie?
"Non di persona. Lo avevo visto nel film “Piuma” e lo avevo apprezzato molto. Mi ha fatto poi piacere conoscerlo di persona, anche se non abbiamo mai recitato insieme nella serie non avendo scene in comune.
Lo trovo molto bravo, preparato e mi è piaciuta tantissimo la sua interpretazione di Ettore".
I fan potranno sperare in una seconda stagione di “Io ti cercherò”?
"Anche io sono tra quelli che ci sperano. Al momento ancora non si sa nulla, ma potrebbero esserci buone probabilità che venga girata una seconda stagione di Io ti cercherò".
Ti è mai capitato di interpretare un personaggio totalmente diverso dalla tua personalità?
"Sì, mi è capitato spesso, ma questa distanza si accorcia nel percorso di costruzione e di studio del personaggio, durante il quale cerco sempre di portare qualcosa di mio, nel ruolo che devo interpretare. Anche quando il personaggio sembra essere lontano dalla mia personalità lo porto a me, per dargli verità e umanità.
Lisa ad esempio è per alcuni aspetti molto diversa da me. Per renderla vera, semplice e credibile mi sono dovuta immergere nella sua realtà, ho dovuto capirne le sue motivazioni, il suo modo di essere e di agire in un contesto molto differente dal mio e poi ci siamo avvicinate. Ora sto lavorando su un personaggio parecchio diverso da me: “Anna Cappelli” di Annibale Ruccello con il regista Renato Chiocca. Lei è una donna degli anni '60, giovane, ingenua, perbenista che si trasferisce a Latina con delle aspettative e dei desideri che non riesce a realizzare. Questo farà emergere il suo fortissimo lato oscuro, che la travolgerà e la condurrà alla follia. E’ molto interessante cercare di calarmi nella sua psiche, nella sua epoca, nella sua realtà che sono così lontane da me e trovare poi una sintesi attraverso i punti d’incontro tra me e il personaggio".
Come fai a trovare l’ispirazione prima di girare una scena importante? Pensi a qualcosa di preciso?
"In generale prima di girare qualsiasi scena ripenso a ciò che accadrà in essa e all’obiettivo del mio personaggio in quel momento e quale sia l’emozione che lo muove. Cerco di trovare la rilassatezza, la concentrazione e l’ascolto necessari per poter affrontare al meglio la scena. Lavoro molto con le immagini che possono aiutarmi ad entrare nel mood del personaggio e della situazione specifica. Poi, ovviamente, dipende molto dal tipo di progetto interessato. In verità, prima di girare o di entrare in scena, ho sempre un brivido di paura: una paura indispensabile direi, che poi si trasforma in qualcosa di positivo".
Il nuovo decreto ha toccato gli attori da vicino, come hai preso la chiusura dei cinema e dei teatri?
"La notizia della chiusura dei cinema e dei teatri mi ha colto di sorpresa perché durante l’estate c’era stato un grande lavoro da parte dei gestori, per adeguare i luoghi ai protocolli anti-Covid e devo dire che erano diventati posti sicuri molto più di altri, tra l’altro, ma la pandemia ha imposto restrizioni dure e lo dobbiamo accettare. Mi auguro solo che non vengano abbandonate compagnie e maestranze. E spero che le promesse fatte dal Governo, in risposta alle iniziative e alle richieste delle tante associazioni di categoria, arrivino il prima possibile e assicurino con continuità un sostegno a tutti i lavoratori di questo settore, che per la società è essenziale".
Giada Prandi potrà mai stancarsi di recitare?
“Non credo sia possibile per un’attrice stancarsi di recitare. Sul palco o su un set si vive recitando le vite degli altri e a me incuriosisce troppo il genere umano con tutte le sue sfaccettature. Quindi finché ci saranno storie da raccontare e personaggi da interpretare non potrò mai stancarmi di dare loro vita”.