In perfetto stile 'Iena', con completo e cravatta nera con camicia bianca, Sangiovanni è stato ospite della puntata del programma di Italia1 condotto da Belen Rodriguez e Teo Mammucari. Accolto molto bene dai padroni di casa, dopo aver cantato il suo brano "Farfalle", lo stesso con cui si è presentato a Sanremo, il cantautore vicentino è stato protagonista di un monologo incentrato sull'importanza di chiedere aiuto quando ci si sente soli o schiacciati da un problema. L'aiuto di Sangiovanni è stata la terapia, proprio nel momento di maggior successo, quando le aspettative lo hanno sopraffatto.

La musica come prima forma di terapia

'Ho iniziato a fare musica perché nessuno voleva ascoltarmi', ha esordito Sangiovanni guadagnando il centro del palco de Le Iene e, con esso, anche l'attenzione totale del pubblico che si è commosso di fronte alle parole profonde del diciannovenne. Il vicentino ha affermato che la sua prima terapia è stata proprio la sua arte, quella che lo ha reso famoso in maniera veloce ed inaspettata. Dialogando con la musica, le sue paranoie e le sue parole d'un tratto sparivano.

Attraverso la musica, Sangiovanni si è risollevato, ma non tutto è stato semplice, anzi, esattamente il contrario. 'Poi è arrivato il successo. È stato tutto enorme, anche le aspettative', ha detto Sangio con gli occhi un poco lucidi spiegando, che la soluzione era il problema e il mondo gli è crollato addosso.

E così il cantante si è ritrovato a chiedere aiuto per l'ennesima volta.

Sangio a cuore aperto: 'Raccontarsi può essere doloroso'

'Sono andato in terapia', ha confessato Sangiovanni, aggiungendo di aver dovuto pagare qualcuno perché lo ascoltasse. Non la famiglia o la fidanzata, ma una persona esterna a cui poter dire tutto senza filtri, senza paura di poter fare del male.

'Raccontarsi non è facile, può essere doloroso', è andato avanti il cantante che ha paragonato la terapia alla palestra. Bisogna faticare e fare spesso entrambe le cose se si vuole ottenere il risultato sperato.

Sangiovanni, adesso, ha la consapevolezza che potranno esserci altri momenti di sofferenza, pur ritenendosi un privilegiato poiché può fare quello che ama e senza vergognarsi se avrà necessità di essere aiutato.

A volte, l'artista non si sente in grado, ma ha imparato a chiedere aiuto, consapevole che ci sarà qualcuno che gli tenderà la mano. Il monologo intenso e denso di significato, anche considerando la giovanissima età di Sangio, si è concluso con un invito a tutti i telespettatori. 'Chiedere aiuto non è una debolezza, è una forza, fatelo per tornare a volare', ha terminato il giovane che, per il suo pensiero, è stato acclamato sui social dai fan e in primis dalla fidanzata Giulia Stabile che ha ripostato il monologo nelle sue Instagram Stories.