Nientevacanze estive in questo 2013 per quasi la metà degli italiani, secondo quanto emerge da unsondaggio realizzato da Confesercenti-Swg. Coloro che non vi rinunceranno sarannosolamente 25.700.000. Nel 2010 la percentuale dei vacanzieri sfiorava l'80%, scendendoal 66% nel 2012 e toccando quota 58% nel 2013.

Lacrisi economica è fra le prime cause indicate da quasi 14 milioni sui 18milioni di italiani che hanno dichiarano di essere costretti a rinunciarvi. Mala crisi influisce anche sulle scelte di chi decide di andare in vacanza se, adesempio, il mese di agosto, da sempre il più gettonato, segna una flessionenelle preferenze degli italiani rispetto al 2012, venendo rivalutati, invece, imesi di giugno e luglio.

Noncambia, invece, la durata della vacanza che dal 2009 resta attestata a 12giorni; si preferisce, però, visitare località diverse. In Italia le mete piùambite sono Emilia-Romagna e Sicilia. Per l'estero Spagna, Gran Bretagna eDanimarca, con un grande balzo in avanti per la Germania. Perdono "appeal", invece,Francia Grecia e Croazia.

Persoggiornare si preferiscono sempre le strutture alberghiere; in particolare i piùricercati sono i tre e i quattro stelle. Cresce l'interesse per le case inaffitto e i bed & breakfast, mentre segnano il passo l'agriturismo e icampeggi.

Dal sondaggio emerge,inoltre, il preoccupante fenomeno delle ferie forzate; il 20% degli intervistatidichiarano di essere stati costretti nel corso dell'anno a prendere giorniferie "forzate"; ciò accade a causa delle difficoltà delle imprese che per evitare i licenziamenti preferiscono chiudere per più tempo leproprie attività.