Del rapporto fra uomo e animali domestici se n'è discusso tantissimo in questi anni e dopo aver appreso che la Turchia ha fatto costruire degli speciali dispenser in strada per i cani randagi, si torna prepotentemente a parlare del problema di tenere i nostri amici a quattro zampe all'interno dei condomini. Molto spesso, infatti, possedere un cane dentro casa può portare a numerose discussioni con i propri vicini e sta di fatto che non tutti sopportano guaiti e latrati dei nostri animali domestici quando vengono lasciati soli in casa. Ogni buon padrone dovrebbe fare attenzione ai rumori provocati dal proprio cane, poiché una recente sentenza della Cassazione (n.

23944/2015) depositata il 4 giugno scorso, ha condannato una coppia di Como per disturbo della quiete pubblica, considerato che il loro animale domestico aveva scatenato le ire del vicinato con latrati continui che, nonostante i solleciti, i due padroni non erano riusciti ad interrompere. Insomma, tenere un cane si può, ma con giudizio e il suggerimento è di non lasciare questi animali per troppo tempo da soli dentro casa, perché si sa, la noia può essere una brutta compagna, soprattutto se il carattere del nostro amico a quattro zampe è particolarmente vivace.

La Legge che regola il possedimento di animali in un condominio

Assodato che sono sempre di più le persone in possesso di animali domestici e che in molti casi ci sono luoghi preposti ad ospitare i nostri amici animali ogniqualvolta ci assentiamo per qualche giorno, la legge italiana ha sancito che gli abitanti di un condominio non possono impedire alle altre persone che ci vivono di tenere un cane o gatto dentro casa, indipendentemente dalla taglia dell'animale.

La Legge n. 220/2012, infatti, non permette più nemmeno ai regolamenti di condominio di impedire che gli inquilini possano avere un animale all'interno dello stabile, il quale può liberamente usufruire di scale ed ascensore nel caso i suoi padroni abitino ad un piano sopraelevato rispetto a quello d'ingresso. Ovviamente deve essere cura dei padroni controllare che l'animale non faccia i suoi bisogni sul balcone e che venga portato sempre all'esterno del recinto condominiale per fare urine e feci.

In questo modo si può convivere tranquillamente senza rischiare condanne o litigi inutili che possano inasprire i rapporti (già complicati) fra vicini di casa.

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